Nascondeva arsenale nel muro di recinzione

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    Domenico Saputo 63 anni, pluripregiudicato per reati di mafia, è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi e munizioni.

    I militari della Stazione di Terrasini, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno proceduto al controllo dell’abitazione e del terreno di proprietà di Saputo alla ricerca di armi.

    Dopo aver perquisito l’abitazione dell’uomo, la ricerca è proseguita nel terreno dove, occultate nel muro di recinzione di pietre a secco, i militari hanno rinvenuto un sacco di plastica contenente un fucile mitragliatore d’assalto da guerra M58, di fabbricazione cecoslovacca, calibro 7.62, con la matricola abrasa.

    Nel corso delle ricerche i militari, hanno anche ritrovato un fucile sovrapposto calibro 12, smontato in due parti, anch’esso custodito all’interno di un sacco impermeabile, e ancora, ben nascoste, 55 munizioni calibro 7.62 e 10 cartucce calibro 12.

    Gli inquirenti che hanno rinvenuto l’arsenale dovranno verificare se le armi sono state utilizzate per la commissione di attentati o omicidi di mafia.

    Saputo, non è estraneo alle dinamiche mafiose locali risalenti a Gaetano Badalamenti: in passato è stato, infatti, protagonista di svariate azioni delittuose in ordine a varie tipologie di reati, tra i quali associazione per delinquere, associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alla consumazione di omicidi, detenzione e porto abusivo di armi, tentato omicidio, tentata violenza sessuale, fabbricazione e detenzione di materiale esplodente, rapina, furto, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, per citarne alcune.

    Più volte arrestato, su Domenico Saputo hanno reso dichiarazioni anche collaboratori di giustizia, i quali hanno confermato l’appartenenza dell’uomo a Cosa Nostra, partecipando agli omicidi avvenuti nella zona occidentale di Palermo negli anni ‘80.

     

    Ora le armi rinvenute verranno inviate al R.I.S. di Messina per essere sottoposte agli accertamenti e alle prove balistiche per verificare se siano state utilizzate nella commissione di delitti.

    L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto nel carcere “Ucciardone” di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.