Morti sul lavoro, una strage quotidiana anche in Sicilia

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Ieri altri due morti sul lavoro in Sicilia, Si è consumato l’ennesimo dramma nella giornata nazionale di protesta per la strage nella centrale idroelettrica di Suviano. Negli ultimi quattro anni la Sicilia ha registrato un morto sul lavoro ogni 4 giorni. Particolarmente colpito il settore edile, ma il fenomeno riguarda anche agroalimentare, terziario manifatturiero. La Sicilia è la seconda Regione d’Italia con il più alto deficit di sicurezza e solo 49 ispettori del lavoro, più 30 a termine e con mansioni ridotte che rimarranno sino al 31 dicembre 2024. Le cause principali sono il lavoro irregolare che si annidano il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e di conseguenza la gran parte degli incidenti sul lavoro e lo stress termico. Ieri Cgil e Uil hanno aderito allo sciopero nazionale per chiedere sicurezza e “Zero morti sul lavoro” attraverso un “Patto per la salute e la sicurezza sul lavoro”.  “Non è degna di un Paese civile la strage nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche”, dice Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia. Eppure Cgil e Uil siciliane, assieme alle confederazioni nazionali portano avanti la battaglia per la salute e la sicurezza sul lavoro da molto tempo. “Ma le risposte del governo tardano ad arrivare”. “La prevenzione” è l’unica arma per poter evitare incidenti di lavoro E ancora formazione e rafforzamento della vigilanza “. In Sicilia: pochi ispettori e un protocollo tenuto nel cassetto. Si sta lavorando nel cercare di far rimanere più a lungo gli spettori inviati dall’Inail in n merito allo stress termico, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo un protocollo che introduca nuove regole e norme onde evitare la sovraesposizione di lavoratrici e lavoratori nelle ore più calde del periodo estivo.