‘Milotta Group’, scelta azzardata dei prestanome (anche un barbone). IVA chiamata ‘Zanicchi’

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Salvatore Città, consulente fiscale, accusato di essere un “mago” dell’evasione fiscale e di avere architettato la maxi-frode nei conti della ‘Milotta Group’ di Alcamo, avrebbe però esagerato in alcuni passaggi. Errori che avrebbero fatto accendere a spia e allertato la Guardia di Finanza. Il più marchiano appare essere la scelta mettere un idraulico, un operaio metalmeccanico e un uomo senza fissa dimora (fra l’altro sostenuto dalla Caritas) a capo delle 22 società con sedi anche ad Alcamo, Castellammare del Golfo, Carini ma anche addirittura con sede in Russia e Bielorussia, che emettevano fatture per operazioni inesistenti (per un ammontare astronomico di ben 37 milioni) intestate alla Milotta Group e alle collegate Lecofer e Lavorfer. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno così portato agli arresti domiciliari dello stesso bagherese Salvatore Città, che ha uno studio anche a Carini,  e dell’imprenditore alcamese Gianfranco Milotta. Fra i provvedimenti anche  l’obbligo di dimora per Giacinto Scortino, anche lui di Bagheria, ritenuto prestanome di Città nelle tre società alcamesi che hanno subito anche grossi sequestri di beni per un ammontare di oltre 14 milioni di euro.

La Procura della Repubblica di Palermo è quindi riuscita a ottenere chiarimenti ai “Servizi esteri bielorussi” che su una delle tante società hanno risposto: “Risulta una società denominata Lavorfer con sede a Minsk con oggetto sociale compravendita di beni. a stessa non ha proprietà registrate o conti bancari e quindi è poco verosimile che vi eserciti effettivamente delle attività economiche”. Fra l’altro, nelle varie intercettazioni alle chat degli indagati non si parlava esplicitamente dell’Imposta sul valore aggiunto. Anche in questo caso lo stratagemma era poco credibile e grossolano in quanto gli indagati  parlavano di “Zanicchi”, la celebre cantante che di nome fa, appunto, Iva.