Mazara, un tricolore d’accoglienza

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    Un grande tricolore alto 14 metri sul quale sono affissi indumenti, lenzuola, materiale per coprirsi dal freddo. E’ un’istallazione realizzata dagli allievi del Liceo artistico di Mazara del Vallo guidati da Piero Maniscalco che, per l’occasione si è trasformato in docente e compartecipe del lavoro dei giovani artisti mazaresi.

    E’ un inno all’accoglienza nella città della multietnia e della multiculturalità. Rappresenta le tradizioni del nostro Paese che vede nel sud la parte migliore nella cultura dell’ospitalità. Sulla bandiera la scritta “Dedicata al sud oltremare”. L’opera è stata collocata all’interno dell’antico atrio del Collegio dei Gesuiti, sede antica dell’accademia selinuntina, luogo di cultura, di tradizioni, di pietra lavorata e di magnifiche pitture realizzate a mano da artisti rimasti nel silenzio del grande pubblico.

    Il Tricolore ha la forma di una vela, a simboleggiare l’arrivo degli immigrati dal mare con imbarcazioni di ogni tipo, il più delle volte vecchie piuttosto che antiche. L’istallazione è volutamente invadente nel cromatismo dell’atrio, per non passare sotto tono, un fenomeno destinato a crescere nella dimensione e nella drammaticità, ma anche a ricordare che il problema è di un intero popolo, di un’intera nazione e non soltanto di una parte di essa. La vela è collocata a due passi da una barca posata sotto il porticato, come si fosse fermata per riposare dopo la lunga traversata nel Canale di Sicilia. La barca rappresenta la casa degli immigrati, ma anche la loro piccola patria nella traversata, a volte terra della speranza e a volte legno della morte.