Mazara del Vallo, femminicidio. Morte forse prima di mercoledì

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Maggiori particolari sul femminicidio di Mazara del Vallo.

Secondo le prime ispezioni cadaveriche, la vittima Rosalia Garofalo, non sarebbe stata massacrata di botte dal marito soltanto lo scorso mercoledi sera – ma ripetutamente e selvaggiamente dallo stesso a partire già da lunedi.

Mercoledi è stato solo il giorno in cui l’uomo, intorno all’ora di cena, si sarebbe deciso a chiamare i soccorsi, che però, come già noto, non hanno potuto fare altro che constatare e dichiarare il decesso.

Questa nuova ipotesi, che però dovrà aspettare la conferma definitiva dell’autopsia, sembra a maggior ragione spiegare lo stato di totale soqquadro in cui è stato ritrovato l’appartamento di Via Calypso, nella periferia di Mazara del Vallo, con tracce di sangue in tutte le stanze, nella cucina, nella stanza da letto, in bagno. Una scena da film dell’orrore, come hanno testimoniato i sanitari del 118 intervenuti che hanno ritrovato il corpo sul letto matrimoniale, con una posa innaturale per una persona martoriata di botte, perché era adagiata come se stesse dormendo.

Il marito 53 enne Vincenzo Frasillo ha confessato il delitto. E Il motivo del massacro è una gelosia cieca. “Mi tradiva in continuazione – ha detto Frasillo – con uomini che si nascondevano tra i vitigni e aspettavano che io uscissi per entrare in casa”.

Nell’abitazione che avevano preso in affitto da poco, i due vivevano tra mille difficoltà. Entrambi disoccupati, andavano avanti grazie al reddito di cittadinanza. L’unico figlio era fuori Italia, per lavorare. La coppia era sposata da trenta anni. Trenta anni di violenze e sevizie che Rosalia aveva anche denunciato, salvo poi pentirsi e ritornare sempre dal suo carnefice.

 

MAZARA DEL VALLO

PRIME ISPEZIONI CADAVERICHE, ROSALIA MARTORIATA PER TRE GIORNI DI SEGUITO