“La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo, di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino Ustica senza lasciare scampo a nessuno. Fu una tragedia immane. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore. La memoria continua a sollecitare solidarietà e impegno comune”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 43° anniversario della strage di Ustica che si celebra proprio oggi.
Era stato un volo tranquillo quello del DC 9 Itavia decollato da Bologna con quasi due ore di ritardo ma ormai giunto a poca distanza dall’atterraggio a Palermo. Il meteo era sereno, All’improvviso, un boato. Il Dc 9 esplose in volo e si portò via la vita di 81 persone. 43 anni, 81 morti e nessuna verità. Il muro di gomma che ha coperto la strage di Ustica non è mai stato abbattuto. Di sicuro sappiamo che il DC 9 della compagnia Itavia in servizio tra Bologna e Palermo si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. La ricostruzione più probabile ipotizza che sia stato abbattuto per errore, da chi, non si sa. Questa tesi, però, recentemente è stata contestata dapprima dal generale Tricarico e poi dall’ex sottosegretario Carlo Giovanardi. Secondo loro fu un attentato e una bomba, che era a bordo nella toilette, disintegrò l’aereo. Alle 20.59 l’ultimo contatto radio, con la torre di controllo di Roma Ciampino, quando l’aereo a sud della capitale cominciò a sorvolare il mar Tirreno. Alle 21.04 chiamato per l’autorizzazione di inizio discesa su Palermo (dove era previsto arrivasse alle 21:13), il volo non rispose. Scomparso nel nulla. Parti del relitto dell’aereo e alcuni cadaveri riaffiorano dall’acqua la mattina successiva, non lontano dall’isola di Ustica, a sud di Ponza. Il velivolo si è letteralmente disintegrato e si è inabissato in fondo al mare. Non ci furono superstiti tra i 77 passeggeri e i 4 membri dell’equipaggio.