Bagnini, ad Alcamo Marina tempi più lunghi. Guardia Medica ferma fino a metà luglio

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Niente bagnini, niente guardia medica, niente bancomat, niente ufficio postale, niente distributori di carburanti. Parte così, per l’ennesima volta, la stagione balneare ad Alcamo Marina, luogo in cui da fine giugno si riversano gli alcamesi e che, sistematicamente, viene messo al centro dei programmi elettorali di ogni candidato a sindaco. Poi nella realtà le cose cambiano e la località si conferma esclusivamente dormitorio in cui i servizi sono una chimera. E non stiamo qui a parlare della raccolta dei rifiuti e dei tanti grossi sacchi che fanno ancora bella mostra di sé lungo la statale.

Il servizio di vigilanza sulle spiagge libere non è stato ancora appaltato. Sarebbe dovuto partire il prossimo primo di luglio ma, come capita da diversi anni, slitterà di un paio di settimane. Qualche giorno fa sono scaduti i termini per partecipare alla manifestazione d’interesse pubblicata dal comune e, oltre alla ditta locale che da sempre gestisce i bagnini, è pervenuta un’altra adesione. Questo significa che bisognerà procedere ad una gara per aggiudicare l’appalto biennale per 120.000 euro. Il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge libere dovrebbe durare ad Alcamo Marina sessanta giorni consecutivi, domeniche comprese. Soltanto due le torrette con bagnini e solo nella parte orientale della lunga spiaggia alcamese. Intanto domenica scorsa cinque bagnanti stavano per annegare al Canalotto e un coraggioso finanziere, fuori dal servizio e collaborato da altre persone, è riuscito ad evitare la tragedia.

Alcamo Marina, quest’anno, avrà un altro servizio in meno di quelli, pochissimi, presenti ogni anno. O comunque partirà anche questo con ritardo. La Guardia Medica Turistica, infatti, entrerà in funzione non prima di metà luglio. La sede di zona Canalotto, infatti, è interessata da lavori di adeguamento e messa in sicurezza. Anche qui l’ASP avrebbe potuto pianificare prima il da farsi visto che l’estate e la stagione turistica arrivano sempre nello stesso periodo. Ma la situazione ha un’altra singolarità. I medici sono stati ugualmente a sottoscrivere i contratti pur in mancanza di una sede.