‘Marausa II’ esposto al museo di Marsala. Regione fa confusione su date e scopritore

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“A soli tre mesi dal recupero, il relitto di epoca romana rinvenuto lo scorso giugno nel trapanese e denominato “Marausa II”, può già essere ammirato nel museo archeologico regionale Lilibeo di Marsala, durante la fase di restauro”. Lo ha reso noto l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, in occasione del sopralluogo effettuato per constatare l’avanzamento dei lavori di restauro dell’imbarcazione. Il relitto, trasportato via mare grazie a una struttura metallica sorretta da galleggianti che ha consentito di mantenere la forma originaria dell’imbarcazione, si trova adesso in una grande vasca, lunga 15 metri e larga 6, dove è in fase avanzata il processo di desalinizzazione del legno. Si tratta di una nave oneraria del terzo secolo avanti Cristo adibita a trasporti commerciali. Grazie alla scelta di tecniche di restauro all’avanguardia sarà quindi possibile esporre il relitto a circa un anno dal suo recupero. Sono intanto iniziate anche le fasi di consolidamento e restauro dei materiali recuperati durante lo scavo subacqueo come anfore, lucerne, chiodi, ceste in vimini, ancore e materiali di bordo, contenitori metallici e monete.

La nota-stampa della Regione fa però parecchia confusione sia sulle date del ritrovamento che su chi lo ha scoperto. Intanto il relitto non è stato individuato nel 2021 come affermano le dichiarazioni dell’assessore Scarpinato bensì nell’estate del 2020. Inoltre chi lo ha scoperto non è stato un pescatore locale ma un dipendente del ministero della difesa, Francesco Brascia, in servizio al 37esimo Stormo dell’Aeronautica di Birgi e con una grandissima passione per il mare. Un personaggio, forse, un po’ indigesto al governo della Regione che, nelle sue note, nemmeno lo cita più. Inoltre lo stesso Brascia, nel luglio del 2022 individuò un altro relitto di nave antica, sempre nella baia di Marausa, ma gli enti preposti, da allora, ed è trascorso un anno e mezzo, non hanno mai effettuato i necessari sopralluoghi, co in susseguenti rischi per l’antica nave adagiata sul basso fondale. Brascia, che ha una grande passione per il mare e per le immersioni, ha rinvenuto il nuovo relitto nel tratto di costa tra il molo storico e il lido Tre Torri. Ha immediatamente avvisato la capitaneria di porto di Trapani che ha subito diramato un’ordinanza di divieto di balneazione e navigazione. La baia di Marausa è quindi un luogo di attracco già noto e utilizzato da decine di secoli.  Ritornando invece al ‘Marausa II’, vale a dire il primo relitto scoperto da Brascia nel 2020 ed ora trasportato al Baglio Anselmi di Marsala, nella prossima primavera inizieranno le fasi di consolidamento e ripristino che, dopo un periodo di circa 6 mesi, consentiranno di avviare le fasi di musealizzazione.