L’alberello di Pantelleria diverrà patrimonio UNESCO?

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É ormai ufficiale la candidatura, proposta nei giorni scorsi dalla Commissione Nazionale per l’UNESCO, dell’alberello di Pantelleria nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità UNESCO.

 

Si tratta, in realtà, di una pratica agricola tradizionale, svolta in piccoli vigneti, con buche circolari di 50-60 cm, per difendere la pianta dai venti, oltre che da un clima sostanzialmente sfavorevole e da condizioni di limitata disponibilità idrica.

 

Qualora la candidatura italiana dovesse andare a buon fine, si tratterebbe della prima pratica agricola al mondo a far parte della lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

Tutto questo a testimonianza dello sforzo e dell’operosità con cui la comunità pantesca ha saputo rendere un punto di forza quello che in realtà era una debolezza di questi luoghi ovvero le diverse avversità climatiche, tra cui il vento, e la matrice vulcanica del suolo.

 

Si tratta di un’occasione unica e irripetibile volta a valorizzare una terra, di per sé arida, tanto che qualcuno ebbe a dire – ricorda l’assessore regionale delle Risorse agricole e alimentari Cartabellotta – “E’ stato versato più sudore per dissodare i declivi dove si trovano i filari della vite, che a tirar su le piramidi”.