Alcamo: Turano-Nicastri, rapporti pericolosi?

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La maxiconfisca all’imprenditore alcamese Vito Nicastri da 1,3 miliardi di euro, perché considerato uomo di fiducia del boss Matteo Messina Denaro, fa riemergere la bufera sul presunto intreccio tra il deputato regionale Mimmo Turano e il re dell’eolico. Il deputato regionale di Sel, Erasmo Palazzotto, innesca la polemica: “Suscita interrogativi – scrive in una documento – il rapporto tra l’onorevole Turano, già presidente della Provincia di Trapani, proprio col Nicastri. Per questo auspichiamo che tutti gli aspetti della vicenda possano essere vagliati fino in fondo, senza sconti e omissioni”. Il nome di Turano e quello di Nicastri più volte si sarebbero intrecciati attorno a episodi su cui mai pienamente è stata fatta veramente luce. Nell’ambito di una informativa inviata al Tribunale di Trapani dalla Direzione Investigativa Antimafia c’è anche un piccolo paragrafo dedicato a Turano. L’attuale parlamentare nel 1992 è stato per quattro mesi amministratore unico e socio della “Tema srl”, una società di costruzioni dove figurava anche la prima moglie di Nicastri, Pasqua Lucchese. Nel 1994 è stato sindaco effettivo nella Tea srl, sempre nel settore dell’edilizia. L’azienda è stata costituita a seguito della liquidazione di un’altra società, “La Sout Fork”, il cui presidente dell’assemblea era Giovanni Ditta, commercialista trapanese, indicato dagli investigatori come soggetto vicino a Matteo Messina Denaro e al boss trapanese Vincenzo Virga. Le amicizie “altolocate” del commercialista trapanese non sono un problema per Turano, e neanche per sua moglie, la signora Monica Di Simone: nel 1998 , attraverso Ditta, acquista un terreno a Favignana. La moglie di Turano è figlia di Michele De Simone, che nel 1987 è stato indagato dai carabinieri di Alcamo perché sospettato di essere l’anello di congiunzione tra l’ambiente politico-economico e quello mafioso di Alcamo e Castellammare del Golfo della famiglia dei Melodia. In quell’indagine spiccava anche il nome di Vito Turano, già sindaco di Alcamo, e padre di Mimmo Turano. Da sottolineare che le posizioni di entrambi sono state archiviate. A seguire sono emersi ancora affari e viaggi tra il parlamentare e Nicastri ma di concreto, dal punto di vista giudiziario, non è scaturito nulla. “Torno a ribadire – replica Mimmo Turano – quello che dissi già quando sono emerse queste voci: io conosco Nicastri come tantissima altra gente di Alcamo lo conosce, per il resto non ho altro da aggiungere. Si facciano tutte le verifiche del caso, non ho nulla da nascondere. Io conosco la mia condotta. Se poi Palazzotto sa qualcosa di più allora che parli” conclude l’esponente dello scudocrociato. Intanto il governo siciliano ha avviato una verifica per accertare se ci sono dei rapporti con l’imprenditore alcamese: “E’ già partita una nota a tutti i dipartimenti – dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta – per capire se ci sono stati o ci sono rapporti tra la Regione e questo imprenditore, ovviamente revocheremo tutto”. Il segretario del pd di Alcamo, Vincenzo Cusuamno, fa un plauso per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e auspica che vengano mantenuti i livelli occupazionali delle aziende sottoposte a confisca: “Se così non fosse – sostiene – non si riuscirà a sconfiggere culturalmente le organizzazioni criminali a tutti i livelli”.