La protesta delle mamme

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Le mamme di Pantelleria non ci stanno. Il punto nascita dell’ospedale Nagar è ancora chiuso, come deciso dal governo Lombardo per tutte le strutture che praticavano meno di 500 parti all’anno e s’infiamma la protesta delle donne che contestano l’obbligo di trasferimento sulla terraferma, imposto dall’Asp di Trapani, per le partorienti che hanno raggiunto la trentaduesima settimana. Le isolane hanno predisposto una colletta per organizzare la manifestazione di oggi a Palermo contro la chiusura del punto nascita, in attesa che il ministero della Salute decida se riaprire 7 dei 28 reparti di maternità chiusi in Sicilia, come proposto dal nuovo governo Crocetta. L’associazione “Trapani Cambia” ha attivato una rete di solidarietà che permetterà alle donne di Pantelleria di essere ricoverate e assistite grazie alla risposta positiva della Casa di Cura Sant’Anna di Trapani, attraverso il suo direttore sanitario, Dott. Salvatore Pollina. Ma la solidarietà purtroppo non è sufficiente. Oltre al disagio del trasferimento, le donne denunciano gli eccessivi costi a cui devono far fronte per trascorrere l’ultimo periodo di gravidanza lontane da casa, accompagnate dai mariti che sono costretti a perdere giornate di lavoro. Il costo della trasferta, comprese le spese di viaggio, è stimato in almeno 1.500 euro per ogni partoriente. E pare che qualcuna, pur di non subire il trasferimento coatto, si nasconda, riuscendo così a partorire vicino a casa. Ma chi rimane sull’isola in attesa del parto non può avere assistenza ginecologica con esami specifici come tracciati, ecografie. Perché in caso di gravidanza avanzata i medici dell’isola sono obbligati a far rispettare la circolare di trasferimento fuori dall’isola. Ma “se una donna si presenta in stato di emergenza al pronto soccorso, con le doglie in atto e un parto imminente, la struttura chiamerà certamente l’elisoccorso ma non può certo rifiutarsi di assisterla”, come ha affermato il commissario straordinario del Comune di Pantelleria, Giuseppe Piazza insediatosi a giugno scorso dopo lo scioglimento dell’amministrazione in seguito all’arresto del sindaco Alberto Di Marzo accusato di corruzione. La difficile situazione avrebbe i giorni contati: nei giorni scorsi aveva riferito che il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il 29 marzo scorso, gli avrebbe assicurato che il punto nascita di Pantelleria sarebbe rimasto in funzione senza limiti. “Ed è quanto stato deciso nella giunta di governo”, dice. “Adesso si aspettano tempi tecnici per l’organizzazione del servizio con l’arrivo nell’isola di pediatri e ginecologi – aggiunge il commissario straordinario – c’è grande malcontento tra le gestanti che vengono mandate sulla terra ferma anche in elicottero con costi di migliaia di euro per il trasporto e lasciate al loro destino”.