Incendio danneggia ditta a Partinico

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PARTINICO (PA) – Torna a colpire il racket delle estorsioni a Partinico. Ne sono convinti i carabinieri che hanno avviato le indagini a tamburo battente dopo l’attentato incendiario di questa notte ai danni di una ditta che vende mezzi pesanti sulla strada statale 113, nei pressi del cimitero. Le modalità utilizzate da chi ha messo a segno questo raid appaiono abbastanza chiare: qualcuno ha in pratica dato alle fiamme quattro autocarri esposti per la vendita sul piazzale recintato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia ed i Vigili Del Fuoco di Partinico per lo spegnimento delle fiamme. Solo il loro tempestivo intervento ha evitato danni ben peggiori: i mezzi comunque sono andati quasi totalmente distrutti. Il modus operando degli autori dell’attentato è di quelli che fa pensare a dei veri e propri professionisti: in pratica i mezzi sono stati accuratamente cosparsi di liquido infiammabile. Quindi è stato appiccato il rogo che in pochi minuti ha distrutto i mezzi pesanti. Siamo in presenza quindi di braccia probabilmente avvezze a certi raid, possibile che dietro ci sia manovalanza addestrata dalla criminalità organizzata. Ora i carabinieri stanno cercando di capire la matrice dell’episodio. Le indagini al momento viaggiano a 360 gradi: la pista privilegiata resta quella del racket ma non si esclude nemmeno che ci possano essere fattori legati anche alla vita privata e lavorativa dei proprietari della ditta. Per questo gli inquirenti stanno scavando nella sfera privata anche degli imprenditori. Intanto non si fanno attendere le reazioni preoccupate a tale episodio: “Preoccupa l’ennesimo atto incendiario – afferma il deputato regionale Salvino Caputo – ai danni di attività commerciali di Partinico per il timore di una riorganizzazione di cosa nostra che attraverso il racket e le estorsioni non solo cerca di mantenere il controllo del territorio ma ha disposizione ricchezza illecita per mantenere la struttura. Temo – continua Caputo –  che la scarcerazione di alcuni boss dell’area di Borgetto, Partinico e Castellamare possa determinare il pericolo di una nuova organizzazione di Cosa Nostra che trova nelle estorsioni la principale fonte di sostentamento. Purtroppo nonostante i continui arresti e le operazioni di polizia  – conclude l parlamentare – gli episodi di questo genere dimostrano che Cosa Nostra cerca di riorganizzarsi per mantenere il controllo della vita economica del territorio. Ecco perché diventa ancora più determinate il coraggio di chi denuncia e di chi si ribella al fenomeno estorsivo per evitare che la mafia possa riorganizzarsi”