“In Sicilia blocco totale delle opere pubbliche”

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    L’ANCE, (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Sicilia, lancia un grido d’allarme: in Sicilia il settore delle opere pubbliche è ormai alla totale paralisi, al punto che si sta fermando persino il meccanismo delle gare d’appalto.

    Durante le prime tre settimane di questo mese di aprile, L’ANCE riferisce che sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale appena 15 bandi, a fronte dei 75 dello stesso periodo dello scorso anno.

    Il dato conferma il trend in calo dall’inizio del 2012 messo a confronto con il primo trimestre del 2011: a gennaio 29 gare contro le 34 dell’anno precedente; febbraio ha visto pubblicati 35 bandi a fronte dei 53 di febbraio 2011; marzo, infine, ha registrato 32 incanti proposti rispetto ai 50 di un anno prima.

    Inoltre, l’aggiudicazione di lavori di nuove infrastrutture – quando c’è – procede con una lentezza inesorabile. Analizzando l’esito dei 571 bandi pubblicati nel 2010 per un importo di 535,2 milioni, alla fine del 2011 solo 272 gare (47,6%) per 210,6 milioni risultano espletate con aggiudicazione pubblicata in Gazzetta ufficiale; e se 4 sono state annullate o sospese (0,7% per 4,1 milioni), delle altre 295 gare per 320,4 milioni di euro, ad oltre un anno di distanza non si hanno più notizie.

    Facendo un confronto con il 1999, quando su 2.380 gare bandite per 1.477 milioni ne furono espletate 1.897 (79,7%) per 1.239 milioni e si persero le tracce di 426 gare (17,9%) per 198 milioni, si nota che in 11 anni il numero di gare pubblicate si è contratto di oltre l’80% e che le aggiudicazioni hanno seguito la stessa tendenza, con tempi che superano di gran lunga i dodici mesi.

    “Ormai acquistare la Gazzetta ufficiale è diventato soltanto un costo – commenta amaramente Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia – visto che bandi praticamente non se ne pubblicano quasi più e che questi stessi non sempre si traducono in una gara aggiudicata. Troppi i vincoli che pesano su questo sistema – aggiunge Ferlito – dalla burocrazia ostile alla lentezza degli Uffici regionali gare, fino alla legge che apre troppe possibilità di interpretare in maniera soggettiva i controlli e i loro tempi e che non sbarra la strada, invece, ai ribassi anomali, fenomeno invece in crescita”.

    L’Ance Sicilia, quindi, anche a seguito del recente incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, torna a sollecitare un incisivo intervento sui burocrati e sul funzionamento degli Uffici regionali gare; un’azione riformatrice realmente capace di frenare i ribassi anomali, che superano il 26% per gare di importo medio e il 45% per gare di importi elevati; nonché l’emanazione del nuovo prezziario regionale e dei nuovi bandi-tipo.