In migliaia al funerale di Fratel Biagio. Arcivescovo fortemente commosso

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Un corteo lunghissimo, un serpentone senza fine tra fiaccole e preghiere. In tantissimi, alcune migliaia, hanno scortato ieri era la salma di Biagio Conte, un feretro in legno grezzo, dalla Missione ‘Speranza e Carità’ di via Decollati fino a corso Vittorio Emanuele. Qui il corpo di fratel Biagio, l’angelo dei polveri, è stato accolto in Cattedrale. E’ stato poi questa mattina l’arcivescovo Corrado Lorefice a celebrare i funerali davanti a circa diecimila fedeli provenienti da tutta la Sicilia.

Il capo della Chiesa palermitana non è riuscito a trattenere la sua profonda commozione. Ha dovuto interrompere più volte la sua omelia dicendo, alla fine: «Siamo anche noi molto turbati». Poi si è dovuto fermare ancora mentre in chiesa si è levato un lungo e fragoroso applauso, molto partecipato. Hanno applaudito anche le centinaia di persone che non sono riuscite a trovare posto in Cattedrale e che sono rimaste fuori.

La salma di fratel Biagio, come desiderato dallo stesso religioso, sarà tumulata nella missione da lui fondata. Biagio Conte è morto giovedì scorso. Non è riuscito a sconfiggere un terribile tumore. Lascia un segno di bontà e di dedizione verso il prossimo davvero indelebile. La sua morte, in dolcezza e con il suo consueto sorriso sulle labbra, gli ha ulteriormente rafforzato quell’alone di santità di cui già godeva. Ha sempre lottato per gli ultimi: i senzatetto che dormivano sotto i portici, i barboni, le giovani ragazze-madri.

E’ riuscito a dare conforto, un letto, un pasto caldo a centinaia di loro. Quasi sempre senza aiuti pubblici. Alcune sue opere rimarranno sempre presenti nel trapanese, in particolar modo tra Castellammare e Calatafimi con la ‘Casa del Soccorso e della Speranza’ a Guidaloca e l’Eremo in contrada Inici. Importante, per quest’ultima realizzazione inaugurata mesi fa dal vescovo Pietro Maria Fragnelli, le donazioni e i fondi raccolti dal gruppo di preghiera di Alcamo, ‘Rinnovamento dello Spirito’.