Dopo un lungo periodo finalmente qualcosa si muove per le agenzie di pubblicità che, da oltre 4 anni, non possono più innalzare ad Alcamo i loro tabelloni a causa della mancanza di un nuovo piano delle insegne. Adesso il consiglio comunale ha approvato quella soluzione-tampone alla quale lavora, da oltre un anno, il dirigente dell’urbanistica Venerando Russo. Una modifica al regolamento per la pubblicità e le affissioni che ha previsto la possibilità, per le imprese e le agenzie del settore, di collocare 26 nuovi impianti del tipo “poster 6 per 3”, che verranno assegnati temporaneamente, per un massimo di due anni.
La maggior parte dei cartelloni, 18, sarà installata lungo la statale 113, alle porte di Alcamo: in un tratto di quella strada, non troppo lungo, potrebbe sorgere una sorta di “babele” fra una quindicina di tabelloni che si susseguiranno e quasi si accavalleranno. Un caso pubblicitario che poco potrebbe giovare all’obiettivo delle agenzie e delle aziende che vogliono divulgare i loro prodotti. Le imprese alcamesi, però, da quasi un quinquennio cin vita con l’ossigeno a causa dell’impossibilità di lavorare sul territorio comunale alcamese, hanno accettato comunque questa soluzione che potrebbe far ripartire i loro affari. Altri impianti, comunque, secondo la delibera approvata dal consiglio comunale, sorgeranno in altre zone di Alcamo: due in corso Corso Generale Medici, 4 in via Padre Pino Puglisi e un paio in via Pia Opera Pastore.
L’assegnazione di questi impianti avverrà tramite sorteggio pubblico tra tutti gli operatori che manifesteranno interesse a seguito di un apposito avviso, pubblicato dal comune. L’autorizzazione alle imprese pubblicitarie, inoltre, sarà rilasciata con clausola di decadenza automatica qualora venisse individuato il concessionario. Una boccata di ossigeno, quindi, per il settore che però, per riprendere a pieno regime, ha bisogno del nuovo piano delle insegne la cui redazione si è arenata per mancanza dei fondi necessari. Qualcosina comincerà anche ad incassare il comune di Alcamo che, dal 2014 ad oggi, ha perduto introiti, quelli della tassa sulle affissioni e sulla pubblicità, pari a circa 250mila euro l’anno.