Il partinicese Pezzino, killer dei “Fardazza”, resterà in carcere

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Non lascerà le patrie galere il killer Francesco Paolo Pezzino, 62 anni di Partinico, uno dei presunti appartenenti alla cosca della famiglia Vitale soprannominata Fardazza. Respinto  un ricorso in Cassazione con cui chiedeva la libertà condizionale. Secondo la suprema corte ancora non si può avere certezza del “sicuro ravvedimento” e per questo dovrà restare dietro le sbarre del carcere di Tempio Pausania, in Sardegna. Pezzino sta scontando l’ergastolo e si trova in carcere dal 1989. Ha già scontato una prima condanna a 30 anni per omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali, rapina aggravata e associazione di tipo mafioso. In continuità è stato però condannato al carcere a vita per un omicidio quello di Francesco Paolo Alduino davanti al panificio di via Contadino, uomo di spicco della cosca emergente contrapposta a quella dei Vitale. Fu ucciso nel 1999 da Pezzino. Pezzino vuole però tornare in libertà tanto da aver presentato istanza al tribunale di sorveglianza de L’Aquila, respinta nel novembre scorso. Ha quindi presentato ricorso in Cassazione per annullare il provvedimento di diniego. Ma la suprema corte ha accolto la tesi del tribunale di sorveglianza. Secondo il collegio, infatti, la verifica in concreto del percorso rieducativo intrapreso dal detenuto non garantisce la possibilità che una volta tornato in libertà non possa tornare a commettere reati anche di una certa gravità.