I sindaci del Trapanese: “No alla realizzazione in provincia di depositi per rifiuti nucleari”

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Pronti a marciare su Roma con tanto di fascia tricolore i 25 sindaci della provincia di Trapani. Sale dunque la protesta dopo la conferma della realizzazione del deposito per rifiuti nucleari. I due da realizzare in Sicilia nei territori di Fulgatore e Segesta dove i primi cittadini contestano questa decisione calata dall’alto: ovvero da Roma. E la provincia di Trapani nei palazzi del potere a Roma conta poco. Ricordiamo che a Marsala è stata eletta deputato la quasi moglie di Berlusconi che forse bisognerà rivolgersi alla trasmissione “Chi l’ha visto” se mai è venuta nella nostra provincia. Ricordiamo che l’onorevole Fascina ha il record di assenteismo alla Camera.

Chi tutela gli interessi del territorio del trapanese a Roma? Intanto i sindaci della provincia dicono in coro:” I nostri territori non sono la discarica di nessuno”. “Noi tutti, sindaci dei 25 comuni della provincia di Trapani- scrivono- a nome dei cittadini che rappresentiamo in virtù del mandato elettivo che essi ci hanno conferito, contestiamo e condanniamo fermamente e senza riserve l’individuazione dei nostri territori quali possibili sedi per il deposito dei rifiuti nucleari. Respingiamo categoricamente la proposta, contenuta nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai) pubblicata nel sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e annunciamo sin da adesso una ferma opposizione presso ogni sede competente ed in tutte le modalità che riterremo opportune, al fine di contrastare un’iniziativa che riteniamo autoritaria e che rappresenta un affronto verso le comunità da noi amministrate.  Non permetteremo che ciò si verifichi”. Riteniamo scorretto il fatto che non sia stato intrapreso un legittimo coinvolgimento e una corretta consultazione dei nostri territori, senza la valutazione degli impatti, anche sociali ed economici, che tale proposta potrebbe determinare. Riteniamo altresì imbarazzante che ad essere stati individuati siano territori di grande pregio naturalistico, a tratti ancora incontaminati, e di estremo valore artistico, architettonico e culturale; territori che vivono di turismo e che alimentano, grazie a tutto questo, anche l’economia dell’Italia” affermano ancora i primi cittadini.

Lanciano un appello alla Regione Siciliana e della deputazione trapanese: “non ci si può voltare dall’altra parte – dicono- dinanzi a quella che è una scelta autoritaria, irrispettosa ed illogica. Chiedono che lo Stato italiano individui con urgenza soluzioni maggiormente sicure e responsabili per l’allocamento dei propri rifiuti radioattivi. La provincia di Trapani non è e non sarà mai la discarica di nessuno. La vertenza è dunque aperta e occorre quotidianamente la massima vigilanza e quindi no ad eventuali alzate di voci estemporanee.