“Hesperia”, revocati i domiciliari a Stefano Putaggio. Per lui, solo obbligo di firma

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Revocati gli arresti domiciliari a Stefano Putaggio, 49 anni marsalese, arrestato lo scorso settembre nell’ambito dell’operazione antimafia “Hesperia” che condusse all’arresto di 35 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.

Putaggio, ex attivista del M5S e candidato al Consiglio comunale nel 2020, era stato accusato di aver partecipato ad una turbativa d’asta per un immobile posto in vendita al Tribunale di Marsala: l’estorsione, in particolare, era stata commessa da Antonino Ernesto Raia contro Giuseppe Sturiano, aggiudicatario di un fabbricato sito in via XI Maggio a Marsala adibito a istituto scolastico, di proprietà della CO.MA.I s.r.l, oggetto di una vendita giudiziaria.

Secondo l’accusa, era stato proprio Pulizzi a garantire ad Anna Maria Sciarrino e Nicolò Marino che l’asta sarebbe stata a loro aggiudicata. Una garanzia che avrebbe, in tal modo, estromesso altri potenziali partecipanti, previa corresponsione di una somma di denaro pari ad almeno 10.000 euro destinata, fra l’altro, ad associati di Cosa Nostra detenuti. Accuse rigettate dai difensori di Putaggio secondo i quali il loro assistito, non solo non avrebbe affatto turbato l’asta per la vendita dell’immobile, ma non sarebbe neppure stato beneficiario del reddito di cittadinanza, al contrario della moglie.

Dimostranza che hanno condotto il Tribunale del Riesame di Palermo a revocare all’arrestato la misura dei domiciliari ed emettere, nei confronti di quest’ultimo, solo l’obbligo di firma. L’inchiesta, condotta dai carabinieri su richiesta della DDA, aveva riguardato anche tentativi di estorsione nei confronti di imprese agricole di proprietà di alcamesi.