“Hesperia”, Marsala al centro dei traffici di droga. Importazioni anche dal Nord Africa

0
121

Quello della droga per Cosa Nostra è sempre stato un affare e nell’ambito dell’ultima operazione antimafia denominata “Hesperia”, che ha condotto all’emissione di 35 misure cautelare e 70 indagati presunti affiliati del super latitante Matteo Messina Denaro, la famiglia mafiosa di Marsala ha costituito il centro del mercato della droga: dall’hashish fatto arrivare dal Nord Africa, alla cocaina e alla marijuana fatta arrivare da Partinico, Catania e dalla Calabria. Il fulcro dello spaccio volto ad approvvigionare la piazza marsalese, era il quartiere popolare di Amabilina dove, frequentemente, avveniva l’acquisto e lo scambio tra piccoli e grossi spacciatori locali che ne alimentavano la circolazione.

Diversi gli episodi raccolti dagli inquirenti, a partire dal passaggio di droga venduta dapprima da Antonino Raia e Vito De Vita a Piero Di Natale, per 1300 euro. La stessa droga è stata poi venduta da Di Natale, Marco Buffa e Riccardo Di Girolamo a Lorenzo Catarinicchia per 2700 euro. Episodi di vendita di droga vengono attribuiti anche a Vincenzo Spezia, il mafioso di Campobello condannato alcune settimane fa per abusi sessuali su minori. Tra questi ultimi, è Piero Di Natale è il più attivo: è lui, infatti, che rivende 4,255 kg di marijuana a Giuseppe Speciale e Michele Vitale per 7860 euro.
Singolare il dettaglio che emerge nelle conversazioni intercettate nelle quali la disponibilità di droga viene indicata con nomi in codice: si parla di “limoni”, di “mandarini”, di “alberi”.

La spartizione dei guadagni dalla vendita della droga dovevano finire alle famiglie mafiosi di  Marsala e Mazara: in particolare, una conversazione intercettata, Marco Buffa specificava che una quota era destinata al proprio cugino detenuto, Dario Messina, attualmente sottoposto a custodia cautelare e a processo per aver diretto il mandamento di Mazara del Vallo nel cui territorio sarebbe avvenuta l’importazione dello stupefacente. Altra parte della droga veniva, invece, da Partinico: dalle intercettazioni risulta infatti che, il più volte richiamato Di Natale, aveva incontrato, tra gli altri, Michele Vitale, figlio del capo mafia Vito, arrestato nel 2021 e Giuseppe Speciale, condannato per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Partinico. Una serie di incontri accomunati dallo stesso comun denominatore: traffici di droga importati, in alcune occasioni, dal Nordafrica in cui era coinvolto, un tale “marocchino” impegnato anche nel trasporto di migranti.