Gestione servizio idrico, tempi lunghi. ATI TP e Regione sembrano tessere ‘tela di Penelope’

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Scelta della forma di gestione del servizio idrico integrato della provincia di Trapani e gara d’appalto per il relativo piano d’ambito. Ieri, a Palermo, all’assessorato regionale Energia, il presidente dell’ATI Idrico trapanese, il sindaco di Calatafimi Francesco Gruppuso, e gli altri primi cittadini Trachida, Poma e Ferreri hanno incontrato l’assessore Mauro per avere lumi sullo stato dell’arte in merito all’evoluzione del provvedimento che vede l’ATI idrico di Trapani, come tempistica, all’ultimo posto in Sicilia. Presenti all’incontro anche i tecnici che hanno redatto il piano di ambito adottato in extremis il 31 dicembre 2021 quando è stato sottoposto all’assemblea dei sindaci dall’ex presidente Nicola Rizzo. Il vertice ha confermato ciò che già si sapeva e cioè che serve ancora la redazione del rapporto ambientale e dello studio di incidenza, un procedimento non ancora ultimato dall’ Ati Trapani.

La regione, quindi, non può ancora effettuare la scelta della forma di gestione dell’acqua (il piano di ambito presenta un piano economico finanziario non in equilibrio) né tanto meno la successiva gara d’appalto. PEF quindi di rivedere e rimodulare con una nuova valutazione dei dati da ricavare dai vari comuni che fanno parte dell’ATI Idrico di Trapani. Durante il confronto si è anche parlato della necessità di potersi avvalere di interventi di finanziamento specifici per poter chiudere la linea degli investimenti necessari per la gestione del servizio e questo può essere possibile attraverso fonti di finanziamento regionale per diminuire la tariffa che diversamente sarebbe insostenibile per i cittadini.

Insomma la politica regionale deve fare alcuni importanti passaggi, necessari per chiudere una criticità enorme scaturita dal piano di ambito non in equilibrio lasciato in eredità dalla precedente gestione e dalle vecchie pendenze dei 17 comuni ex Eas che inficiano attualmente le casse regionali per il costo dell’acqua da pagare a Sicilacque in assenza di ente gestore. Alla luce di tutto ciò, il completamento dell’iter per l’assegnazione della gestione del servizio sembra, per l’Ati idrico di Trapani, una vera e propria ‘Tela di Penelope’.