Gemellaggio Calatafimi con Misterbianco e Otricoli. Reso onore al partigiano ‘Aldo’

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C’è un posto, in Umbria, un piccolo borgo sulla sommità di una piccola montagna, Poggio di Otricoli, dove sono morti due partigiani siciliani, uccisi dalle forze armate nazifasciste. Persero la vita, nel febbraio del 1944, Orazio Costorella, etneo di Misterbianco e Gaetano Di Blasi di Calatafimi. Ieri, 25 aprile, festa della Liberazione, nella cittadina calatafimese i sindaci di Otricoli, Misterbianco e Calatafimi-Segesta hanno sottoscritto un gemellaggio finalizzato a “conservare la memoria di quanto accaduto e unire le nostre comunità nel segno degli ideali di pace, democrazia e libertà”. A Orazio Costorella il presidente della Repubblica Ciampi aveva conferito, nel 2006, la Medaglia d’oro al valore civile, mentre a Gaetano Di Blasi è stata conferita quella d’argento al valore militare.

Durante la cerimonia svoltasi ieri presso la biblioteca comunale di Calatafimi ha parlato in collegamento Alfredo Petrini, originario della provincia di Terni, testimone vivente dei tragici fatti che, assieme all’ANPI è riuscito a riportare alla luce la sepoltura del partigiano Costorella e ad aiutare la comunità misterbianchese a ritrovarne la memoria. Particolarmente toccante il breve docufilm “I ribelli della montagna“, di Turi Romeo e Anna Bonforte, realizzato con la collaborazione dell’Anpi di Terni e proiettato ieri mattina a Calatafimi. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alle associazioni di protezione civile, alla Croce Rossa e alla banda musicale cittadina, i sindaci di Misterbianco Marco Corsaro e di Otricoli Antonio Liberati, insieme al ‘padrone di casa’, il primo cittadino Francesco Gruppuso e ad Elvira Di Blasi nipote di Gaetano, il partigiano calatafimese ucciso dai nazifascisti. Presenti anche le delegazioni Anpi di Trapani e Misterbianco.

Al termine dell’appuntamento un corteo dalla biblioteca si è diretto a piazza Nocito, nei pressi dell’abitazione di Gaetano Di Basi, da partigiano con il nome di Aldo, dove è stata scoperta una targa in marmo realizzata, gratuitamente, da un artigiano del luogo Paolo Obiso