“Futuro verde” per nove Comuni

0
406

Un “Protocollo d’Intesa” è stato formalizzato presso il Comune di Castelvetrano, comune capofila dell’aggregazione territoriale “Futuro Verde, Sicilia Occidentale”, di cui fanno parte altri otto comuni, presenti all’incontro, con i rispettivi primi cittadini: Alcamo, Castellammare Castelvetrano, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Salemi.

Presente anche il prof. Antonello Pezzino, coordinatore della cabina di regia regionale del patto dei sindaci, ed il prof. Salvo Lupo, che hanno tenuto un aggiornamento tecnico-scientifico sull’importante progetto di partecipazione all’iniziativa “Promuovere la sostenibilità energetica in Sicilia, secondo il programma dell’U.E. Patto dei Sindaci, per un distretto regionale dell’energia”.

Il Patto dei Sindaci è il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere l’obiettivo europeo adottato nel 2007 con il documento “Energia per un mondo che cambia”: ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico.

Obiettivi ambiziosi, per i quali di fondamentale importanza è l’individuazione delle politiche e degli interventi a livello locale, finalizzati alla diminuzione, sia dell’emissione di gas che alterano il clima, sia di altri tipi di inquinanti atmosferici. Il consorzio che racchiude i 9 comuni raggruppa oltre 179mila abitanti e con questo primo passo si è completata la prima fase, con l’elaborazione e l’approvazione nei propri consigli comunali dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile, i cosiddetti PAES.

Sotto il punto di vista pratico l’intesa prevede che degli esperti predispongano un inventario delle emissioni di CO2 ( baseline), mediante il censimento delle emissioni prodotte, non tralasciando quelle derivanti da consumi finali di energia e dalla produzione locale di elettricità.

All’analisi dei dati seguirà l’individuazione di finanziamenti utili a orientare i cittadini a pratiche di risparmio energetico. Dovrà successivamente essere predisposta una banca dati, come strumento operativo di supporto, per la definizione e la simulazione di scenari necessari alla definizione di politiche e azioni volte al raggiungimento degli obiettivi prefissati. I dati, ogni due anni, dovranno essere sottoposti all’attenzione dell’Unione Europea. Determinante, tra le altre cose, il necessario avviamento di un processo di rafforzamento delle competenze del personale tecnico all’interno dell’amministrazioni comunali che hanno sottoscritto l’ accordo.