Una prima risposta alla escalation di furti e rapine è venuta dalla polizia di Alcamo, che ha eseguito due arresti che potrebbero avere messo fine a una serie di reati che nelle ultime settimane hanno destato preoccupazione in città a causa della frequenza quasi quotidiana con la quale hanno agito questi individui. Il primo provvedimento riguarda un marocchino di 39 anni, senza fissa dimora, accusato di numerose rapine. Due dei colpi più gravi, avvenuti tra settembre e ottobre, avevano preso di mira due donne anziane di 82 e 87 anni.
Le indagini, condotte attraverso l’analisi di immagini di videosorveglianza e il riconoscimento fotografico da parte di una vittima, hanno permesso di individuare il responsabile. Il marocchino è stato fermato alla stazione dei pullman di Alcamo mentre cercava di lasciare la città. E’ stato condotto in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Trapani. Il secondo caso riguarda un giovane pregiudicato alcamese, noto non solo per una serie di furti in attività commerciali, palestre, uffici comunali e abitazioni, ma anche per le immagini che girano sui sociali. Reati commessi nonostante fosse già sottoposto all’obbligo di dimora. Le oltre dieci denunce raccolte dalle vittime hanno spinto la Corte d’Appello di Palermo ad aggravare la misura restrittiva, ordinando gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Sempre gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Alcamo hanno denunciato a piede libero un cittadino somalo, con l’accusa di ricettazione.
Gli agenti di una volante sono stati fermati nel centro storico da una passante che aveva notato uno straniero a bordo di una bicicletta, riconosciuta come quella rubata al proprio figlio pochi giorni prima. Interrogato sul posto, l’uomo, pregiudicato, ha dichiarato di aver acquistato la bici qualche giorno prima da un cittadino alcamese. Il somalo denunciato per il reato di ricettazione. Contestualmente, la bicicletta è stata restituita al legittimo proprietario, un giovane alcamese.
