Frana in via per Camporeale, appalto a ditta di Gioiosa Marea

0
44
La frana oggi

In tempi rapidissimi l’ufficio regionale del commissario per il dissesto idrogeologico ha completato la gara per i lavori di sistemazione del movimento franoso che nel gennaio del 2019 aveva causato, ad Alcamo, la chiusura della via per Camporeale. L’appalto è stato assegnato in via provvisoria al Consorzio Stabile Vitruvio di Gioiosa Marea che ha praticato un ribasso a base d’asta del 25,90%. Più di 230 le ditte partecipanti di cui una trentina sono state escluse per irregolarità nella documentazione.

Un intervento da 927.000 euro, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Rocca, che prevede il rifacimento dell’intera sovrastruttura stradale e del muro di contenimento, la realizzazione di palificazioni e paratie a protezione delle abitazioni, il rifacimento di tutte le condutture sotterranee nelle quali convogliare le acque. I lavori, secondo il capitolato di appalto, dovrebbero concludersi entro 150 giorni di tempo, vale a dire 5 mesi.

L’aggiudicazione dell’appalto al Consorzio Vitruvio dà adesso alcune certezze ma restano alcuni dubbi sui tempi della realizzazione dell’opera, anche e soprattutto per cause di forza maggiore. In primis lo stop a tutti i cantieri provocato dai vari provvedimenti sull’emergenza coronavirus, poi la mancanza di un direttore dei lavori, figura senza la quale la macchina non può mettersi in movimento. L’incarico era stato affidato a Giancarlo Teresi, capo anche del genio Civile di Trapani, che il 3 marzo scorso è finito agli arresti domiciliari, per corruzione, nell’ambito dell’operazione “Ottavo cerchio”.

La celerità, quindi, degli uffici della Regione, affiancati dal RUP Anna Parrino, dirigente dei lavori pubblici del comune di Alcamo, nel completare la gara ed assegnare i lavori al consorzio Vitruvio, potrebbe essere ugualmente vanificata. Di sicuro, anche per la prossima vendemmia, gli agricoltori alcamesi che utilizzano la via per Camporeale dovranno affrontare grossi disagi nel percorrere le strette vie alternative. Inoltre cinque famiglie dovranno rimanere ancora fuori dalle loro abitazioni, evacuate 14 mesi fa, chissà per quanto tempo ancora. Il comune, in loro sostegno, paga complessivamente 27.000 euro ogni sei mesi.