Forte vento del 13 dicembre. Comune di Alcamo lento a rimuovere i danni, chiuso l’ingresso del PalaTreSanti

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In tanti ricorderanno a lungo, ad Alcamo, le poderose e inusuali raffiche di vento che il 13 dicembre scorso causarono tantissimi danni e parecchio panico. Una serata che non sarà facilmente dimenticata per diversi motivi: per la cabala o la malasorte per chi crede negli effetti di un venerdì 13; per le bontà gastronomiche nella ricorrenza di Santa Lucia; per le spese che si sono dovute sostenere per rimettere a posto tetti, insegne, auto danneggiate. Molti altri ricordano ancora quel pauroso vento per i segnali lasciati sul territorio dal Comune di Alcamo. Sono ancora lì, grandi o piccole cose, a distanza di un mese, quasi come una commemorazione di quanto accaduto.

Al “PalaTreSanti”, la palestra comunale che ospita le gare di basket, è ancora chiuso l’ingresso principale sul grande spiazzale. Un albero reso pericolante dal veto è ancora lì con l’accesso all’impianto sbarrato e con il transito vietato alle auto lungo la strada adiacente. Il grosso fusto è stato sfoltito ma i rami sono rimasti a terra e la zona circoscritta. Per entrare al PalaTreSanti, durante gli allenamenti, si utilizza una stradina laterale con ovvi problemi per il passaggio e il parcheggio delle autovetture.

Nessun intervento, ad eccezione della consueta transennatura, anche nei pressi del grosso albero crollato a pochi passi dall’ex Pretura in via Giovanni Verga. Il pesante tronco si è adagiato a terra ed ha divelto totalmente un tratto di marciapiede. Pavimentazione e blocchi di marmo non soltanto non sono stati sostituiti almeno per ripristinare il passaggio dei pedoni, ma si trovano ancora sul posto quasi a ricordare un evento che sarebbe potuto concludersi tragicamente. Un altro monumento a quel 13 dicembre, questa volta molto più piccolo e per questo davvero incomprensibilmente ancora sul manto stradale, è quello di una parte di rami di un albero nei pressi della rotatoria di via Spirito Santo, difronte al cimitero, nello slargo che porta alla via Paolo Giudici. Gli operai comunali, anche qui con prontezza, hanno posto attorno al pericolo il consueto nastro bianco e rosso ma la parte di albero crollata è ancora sul ciglio della strada.

Un mese non è ancora bastato per ripristinare le cose. Forse l’amministrazione Surdi avrà un’idea particolare, quella di realizzare un museo a cielo aperto sulle calamità naturali e sui misfatti (per chi ci crede) del venerdì 13.