Feroce lite fra cani: dopo l’aggressione al bimbo, un alano uccide l’altro

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Sono scattati i dieci giorni di osservazione previsti dalla legge in caso di morsicatura di cani alle persone. Il responsabile del servizio veterinario dell’ASP, il dott. Vincenzo Vilardi, ha però trovato una macabra novità nel giardino della villa, in contrada Sasi ad Alcamo, all’interno del quale, venerdì scorso, una coppia di alani maschi ha aggredito e ferito gravemente F.G, un bambino di 8 anni che stava giocando con un amichetto coetaneo e “padroncino” dei due cani.

Proprio l’aggressione di alcuni giorni fa, secondo il veterinario, avrebbe incrinato gli equilibri e il potere interni ai rapporto fra i due animali. Qualcosa si sarebbe rotto e, nel corso di una furibonda lite, un alano è stato ucciso dall’altro. La carcassa dell’animale è stata inoltrata all’istituto zooprofilattico di Palermo per stabilire eventuali sintomi di rabbia, malattia comunque debellata, in sicilia, da alcuni decenni.

L’altro alano, uno splendido esemplare nero di due anni, è rimasto nel giardino della villetta della zona artigianale alcamese ed è stato posto osservazione. Vilardi andrà a vederlo e monitorarlo quasi quotidianamente mentre i proprietari non potranno somministrargli, per dieci giorni, alcun farmaco. Anche in questo caso, per legge, si deve appurare l’eventuale presenza della rabbia e quindi di un aggravamento dell’aggressività e della tranquillità mentale del cane.

Intanto il piccolo Filippo, che dovrà rimanere a lungo all’Ospedale dei Bambini di Palermo, comincia a riprendersi e pian pianino riesce a mostrare piccoli progressi nella mobilità degli arti i cui muscoli erano stato lacerati dai denti dei due alani. Lo staff medico del nosocomio ha già programmato la cadenza dei vari interventi di chirurgia plastica necessari ad alleviare i segni dei morsi e dei susseguenti oltre 200 punti di sutura.

Una vicenda, quella di venerdì scorso, che ha sconvolto la cittadinanza alcamese e che ha fatto aprire il dibattito sui grossi cani e sulla loro pericolosità. L’alano, però, rappresenta una razza non ritenuta aggressiva e pericolosa dall’apposito elenco aggiornato costantemente dal ministero. “Sono cani – ha detto il responsabile dell’ufficio veterinario ASP, Vincenzo Vilardi – molto affettuosi e anche parecchio protettivi”. Forse proprio questa indole protettiva ha fatto commettere il pesantissimo errore di valutazione  e scatenato la reazione: un gesto allegro di gioco sarebbe stato interpretato, infatti, come un tentativo del piccolo Filippo di aggredire l’amichetto, padroncino dei due alani.