Estorsione a Papania, 4 avvisi di garanzia

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Dopo gli arresti – su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. Antonio Cavasino – avvenuti circa due settimane fa, quando fu dato un volto e un nome agli attentatori che tra la notte del 22 febbraio 2012 ed il mattino del giorno seguente, fecero prima deflagrare un rudimentale ordigno esplosivo, una cosiddetta “bomba carta” e poi scagliarono una “bottiglia molotov” contro la sede della segreteria politica dell’allora Senatore della Repubblica Antonino Papania, ieri, i carabinieri della Compagnia di Alcamo, hanno notificato quattro “avvisi di garanzia” nei confronti di altrettanti alcamesi pluripregiudicati, D.B.L. 62 anni, il figlio D.B.G. 27 anni, R.G. 43 anni e V.L. 52 anni, che, sempre nel periodo del duplice attentato, in maniera però del tutto autonoma ed indipendente rispetto al primo gruppo di attentatori, avevano deciso, anch’essi, di estorcere dei posti di lavoro, presso l’Aimeri Ambiente, al senatore.

I quattro alcamesi, come sarebbe emerso dalle indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola e dal Sostituto Procuratore della Repubblica Rossana Penna, lo avrebbero avvicinato in più occasioni, chiedendogli “una sistemazione” presso l’Aimeri Ambiente, società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Pare che i quattro esercitassero un vero e proprio “pressing” nei confronti del senatore, approfittando sia dei momenti di partecipazione dell’onorevole alla vita pubblica alcamese, che recandosi con insistenza presso la sua segreteria politica per chiedergli “udienza”, sempre con lo stesso fine: ottenere l’agognato posto di lavoro. In una circostanza però, si sarebbero rivolti al senatore in modo eccessivamente acceso, minacciandolo di ritorsioni nel caso non avesse provveduto a dare loro quanto richiesto.

Il reato contestato ai quattro è quello di tentata estorsione in concorso; ora si attende l’inizio del processo, nella cui fase dibattimentale, si potrà far luce su ulteriori aspetti ancori poco chiari che riguardano la vicenda.