Due anni di disagi, mesi a secco. Bastava un’ordinanza

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Acqua nelle contrade a nord-ovest di Alcamo servite, almeno sulla carta, dall’ex EAS, ma nella realtà spesso e volentieri a secco. In alcuni casi non si vedeva una goccia del prezioso liquido da più di tre settimane. Adesso, almeno fino al 31 di ottobre il problema è stato risolto. Bastava un intervento del sindaco, una semplice ordinanza, , di facile attuazione, che poteva essere attuata anche prima.

Da ieri un’ordinanza contingibile e urgente del sindaco Domenico Surdi ha infatti consentito di immettere acqua nella conduttura dell’EAS direttamente dal bottino comunale. Venti litri di acqua al secondo per le utenze di Magazzinazzi, Bosco d’Alcamo, Scampati, Catanese e Gammara alimentate dalla rete idrica gestita, fino al 31 dicembre scorso, dall’ente in liquidazione amministrativa coatta e facente riferimento all’acquedotto Castellammare del Golfo- Alcamo.

Fino al termine di mese di ottobre, alla luce del caos provocato dalla situazione amministrativa ed operativa dell’EAS, sarà il comune di Alcamo ad assicurare, con proprio personale e mezzi o mediante ricorso a ditte esterne, l’approvvigionamento idrico per le utenze nei limiti del quantitativo minimo necessario al consumo umano ai fini alimentari e di igiene personale.

Sulla condotta ex EAS il comune di Alcamo apporterà tutte le modifiche necessarie, in poche parole l’installazione di un contatore, per quantificare la risorsa idrica erogata e poi rivalersi su chi di competenza. Inoltre l’ordinanza prevede anche il reperimento di eventuali fondi necessari all’effettuazione di prestazioni di lavoro straordinario del personale comunale ricollegabili alla necessità di aprire e chiudere le 32 saracinesche sparpagliate su tutta la conduttura. Già da ieri le prime utenze sono state servite dall’acqua del bottino comunale che, di questi tempi, gode di una certa quantità a causa dei tanti trasferimenti di alcamesi nelle case di villeggiatura. Poi a novembre, con lo stop all’ordinanza e con il rientro in città, i problemi per le contrade a nord-ovest di Alcamo potrebbero quasi certamente rispuntare.