Dragaggio del porto-canale a Mazara del Vallo, per il sindaco potrebbe essere la volta buona

0
144

Secondo il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, sarebbe finalmente vicino l’inizio lavori per il dragaggio del porto-canale. E’ stato infatti approvato il piano per il monitoraggio, strumento indispensabile per i fanghi quando saranno prelevati. A breve dovrebbero quindi essere consegnati i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto. “Secondo me – ha detto il primo cittadino mazarese – i lavori potrebbero iniziare nel prossimo mese di marzo e dureranno per alcuni mesi estivi. Non si attendono altre autorizzazione. Credo che siamo alla fine di questa storia”.

A Mazara del Vallo si parla da diversi anni della necessità di escavare e ripristinare i fondali del porto-canale e del fiume Mazaro, corso d’acqua divenuto non più navigabile e in stato di degrado con conseguenze negative per il comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. L’impresa aggiudicataria dell’appalto, espletato nel lontano 2016, l’Ares Srl di Gioiosa Marea, giunta terza nella gara poi assegnata a scorrimento, ha firmato il contratto circa un anno fa e poi la vicenda è andata avanti fra rimpalli di competenze e conferenze di servizio.

L’intoppo principale è stato rappresentato dalla questione relativa al trasporto dei materiali sabbiosi e fangosi che si trovano nei fondali e che,  in un primo momento era stato deciso di trasportarli con alcuni camion nelle vasche predisposte nella cosiddetta “colmata B. Poi venne fuori l’idea di effettuare il trasferimento dei materiali prodotti dal dragaggio del porto canale attraverso lunghe tubazioni. Nel fiume Mazaro ci sono oltre 67.000 tonnellate di fango da asportare. Percorrendo le banchine del porto canale è facilmente visibile il degrado presente in tutto il tratto che va dal canalone centrale fino al primo ponte sul fiume; in diversi punti vi sono isole di sabbia nelle quali si sono incagliate in questi anni diverse imbarcazioni; per non parlare dei detriti e dei fusti arborei portati dalla corrente.

Il cantiere sarebbe dovuto partire nell’autunno del 2019, ci fu anche una cerimonia ufficiale in pompa magna, e poi bloccati a causa della vicenda giudiziaria che ai primi di marzo del 2020 coinvolse l’amministratore delegato della società Ecol2000, ditta aggiudicataria dell’appalto, ed il dirigente del Genio civile di Trapani, Giancarlo Teresi. Adesso sembrerebbe la volta buona.