Sanatoria edilizia, ad Alcamo verso il blocco. Giunta pensa a esternalizzazione

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Il conto alla rovescia è iniziato. Il Comune di Alcamo è stato avvisato in tempo per evitare il rischio della paralisi delle domande di sanatoria edilizia. Ben 3 mila e 900 ancora da esitare con lungaggini non sempre addebitabili all’ufficio che si occupa dell’esame poiché, nonostante i solleciti, tarda il completamento delle pratiche da parte di coloro i quali intendono mettersi in regola. Dal 1985 sino all’ultima legge di sanatoria sono state presentate ben 12 mila e 500 domande.

Il rischio di paralisi è legato al fatto che il responsabile Piero Piazza, stimato e competente dipendente, il prossimo 31 dicembre lascerà la scrivania perché va in pensione. Nell’esame delle pratiche, ne vengono esitate mediamente 15 al mese, è coadiuvato da un collega, proveniente dall’acquedotto, due giorni la settimana. “Ne deriva una situazione di insostenibilità – dice il consigliere Ignazio Caldarella che sull’argomento ha presentato un’interrogazione –perché penalizza i cittadini che intendono mettersi in regola in modo da usufruire di tutti i diritti.

Possono così alienare l’immobile o lasciarlo in eredità”. Nonostante gli Uffici urbanistica e Lavori pubblici siano carenti di personale tarda l’espletamento del concorso per l’assunzione a tempo pieno di tre geometri indetto il 27 dicembre del 2019. Con l’ecobonus c’è stata un’accelerata di richieste per ottenere la sanatoria in modo da potere  ottenere i finanziamenti per la manutenzione di abitazioni. Sono state già approvate 150 pratiche.

“Il consiglio comunale lo scorso giugno- dice il vice sindaco Caterina Camarda – ha approvato, con il voto anche di Caldarella, il Documento unico di programmazione che si prefigge precisi obiettivi. L’orientamento è quello di affidare a tecnici esterni l’esame delle rimanenti richieste di sanatoria. Faremo anche in modo di utilizzare nostri dipendenti per evitare la paralisi dell’ufficio di sanatoria edilizia”. Ma ritardi ci saranno dal primo gennaio per il periodo di vacatio, legato al fatto che i nuovi tecnici dovranno prendere piena conoscenza dei vari iter, e i tempi si allungheranno.