Diatriba sui soccorsi fra VVF e CNSAS per interventi impervi. CONAPO: “Sbaglia il NUE”

0
692

C’è qualche disfunzione, una sorta di corto circuito o, come dice qualcuno, un sistema vizioso che meriterebbe chiarezza. In provincia di Trapani soprattutto, ma anche in altre parti della Sicilia, capita infatti che il ‘soccorso tecnico urgente’ venga classificato come ‘soccorso sanitario’. Una vicenda che ha già portato nel novembre scorso il dirigente generale dei vigili del fuoco a scrivere una nota ai prefetti, ai responsabili del 118, al direttore del NUE e al Soccorso Alpino, quest’ultimo l’organismo che effettua moltissimi degli interventi. Anche il sindacato dei vigili del fuoco CONAPO, lo scorso mese di agosto, ha lamentato l’assegnazione al Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico di interventi che invece dovrebbero essere di competenza, in prima istanza, dei vigli del fuoco.

La diatriba è ritornata a galla in occasione del recente salvataggio di una turista sulla parete rocciosa di monte Cofano. C’erano diverse squadre di volontari della protezione civile, il soccorso alpino e i sanitari. Non c’era però chi, in Italia, ha la mansione di ‘soccorso tecnico urgente, vale a dire i vigili del fuoco. Insomma se qualcuno fosse scivolato, finendo in zone impervie, chi avrebbe dovuto recuperarlo? Secondo il CONAPO tutto dipenderebbe dagli operatori del NUE, il 112, il numero unico di emergenza, che classificherebbero le richieste di soccorso a persona in luogo impervio in “soccorso sanitario”. In questa maniera la richiesta viene trasferita al 118 che, non avendo tecnici, chiamo il soccorso alpino speleologico con cui esiste un protocollo d’intesa. In questa maniera, però, sostengono i sindacalisti e i vertici dei Vigili del Fuoco viene dimenticato che per “soccorso sanitario” si intende l’avvicinamento in zona rossa, quella del pericolo, del medico o di un sanitario. Una disattenzione, una leggerezza, un escamotage? Chissà. Sta di fatto che in questa maniera viene by-passato l’organo competente dello Stato per il “soccorso tecnico urgente”, ovvero i Vigili del Fuoco.

I soccorritori si recano quindi sullo scenario incidentale – sostiene il CONAPO – spessissimo senza medico a seguito, come si evince e si vede dai svariati comunicati stampa. Da parte sua l’organizzazione di volontariato “Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico” rivendica la titolarità ad essere l’unico o il principale soggetto deputato all’effettuazione o al coordinamento del soccorso o della ricerca in ambiente impervio. Un braccio di ferro che va avanti da anni e che riguarda soprattutto il trapanese e, in particolar modo, i soccorsi alla riserva dello Zingaro.  Secondo i vigli del fuoco, che hanno squadre altamente specializzata per gli interventi in ambienti impervi e per la ricerca di persone, il sistema di Sicilia procura sprechi di denaro in quanto i volontari del SASS hanno un costo per i loro interventi. Secondo il CONAPO il NUE dovrebbe operare diversamente e girare tali chiamate direttamente ai vigili del fuoco che poi attiverebbero il 118.