Demolizione ponte, lieve ritardo. Tempi strettissimi per evitare morte del turismo

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Quel tratto di statale 187, chiuso al transito in due punti, potrebbe rappresentare una mannaia, una sorta di colpo finale, all’economia della cittadina di Castellammare del Golfo, paese che trova risorse e posti di lavoro anche e soprattutto grazie alle attività turistiche, ricettive e di ristorazione dalla primavera e fino ad autunno. Il mancato collegamento con la stazione ferroviaria e con Alcamo Marina, se le cose dovessero rimanere così anche dopo maggio, potrebbe davvero essere deleterio per tutto il territorio. Uno dei due problemi dovrebbe comunque essere superato a breve. Si tratta del ripristino del transito alle porte del paese e quindi la riapertura dell’accesso più agevole alla spiaggia Playa e quindi ai locali lì esistenti.   I lavori al costone tufaceo franato vanno avanti, speditamente,  anche nelle giornate di domenica.

Un po’ di ritardo, invece, per l’opera più importante e certamente molto più costosa: la demolizione del ponte crollato sul fiume san Bartolomeo e la sua ricostruzione almeno con un attraversamento provvisorio. Riunioni in Regione e all’ANAS, somme già stanziate, che avevano portato i politici, nella fattispecie gli assessori regionali Mimmo Turano e Marco Falcone, a dire che entro fine febbraio il troncone sarebbe stato demolito. Oggi, sette febbraio, tutto è ancora lì e le ultime dichiarazioni del sindaco Nicola Rizzo hanno parlato di modalità quasi stabilite e di attività burocratiche in via di ultimazione anche quelle relative all’impatto ambientale. Pochi giorni di ritardo, potrebbe dire qualcuno, che però diventano tanti se si mettono in correlazione con i tempi davvero stretti per evitare un’ecatombe economica del turismo castellammarese.