Delegazione alcamese a Palermo per le cerimonie per Biagio Conte

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Un anno senza fratel Biagio Conte. Ieri il primo anniversario della morte dell’angelo dei poveri. Presenti alla cerimonia una folta delegazione del comitato cittadini alcamesi “Gli ultimi di Biagio Conte”, da sempre vicini al compianto missionario laico.  Il comitato alcamese nove anni fa regalò un pulmino alla missione “Speranza e Carità”, dopo il furto subito a Palermo del mezzo meccanico utilizzato per trasportare ammalati. Il comitato alcamese non si è mai fermato. Durante l’anno organizza mostre al centro Marconi con lavori artigianali fatti prevalentemente da donne il cui ricavato viene donato alla Missione. E lo scorso primo dicembre ha organizzato il pranzo della fratellanza in un hotel di Castellammare del Golfo per la raccolta di fondi per completare il padiglione che sarà capace di ospitare cento ammalati nel centro di Biagio Conte a Palermo. Nel corso delle cerimonie di questi giorni è stato sottolineato che la sua forza, il suo sorriso, i suoi insegnamenti continuano a vivere negli occhi e nel lavoro di chi sta portando avanti la sua missione, a Palermo. Per ricordarlo e ancora per ciò che ha fatto e che è stato, la Missione Speranza e Carità ha organizzato tre giorni di celebrazioni. Dopo la giornata a Godrano e la conferenza ieri alla Cittadella del povero e della speranza, e poi in via Decollati in tanti, cristiani ma anche di altre confessioni, hanno partecipato all’emozionante messa officiata dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Tanta commozione durante ringraziarlo la celebrazione eucaristica. Erano presenti anche il presidente della Regione, Renato Schifani, e nelle prime file gli arcivescovi e i vescovi di Sicilia. Ma c’erano anche i fratelli di Biagio Conte, i poveri ai quali «l’angelo dagli occhi azzurri», come molti ancora lo chiamano, ha dato un tetto, una famiglia e di nuovo la voglia di vivere