Degrado ambientale. Parte progetto per recupero di rifiuti in mare

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Al via in Sicilia un progetto integrato per recuperare e ridurre i rifiuti in mare. E’ l’obiettivo principale di REsPoNSo (RiduzionE Pesca faNtasma in Sicilia), finanziato dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Durerà nove mesi. Il progetto si articola in azioni e contenuti scientifici, d’interventi sul campo per il rispristino di aree marine d’importante valore naturalistico ed economico e di un profilo più specificatamente educativo e di sensibilizzazione.

L’intervento, guidato da Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine – Sicilia, con il partenariato di WWF-Italia, Marevivo Sicilia, CO.GE.COOPESCA, mira a fermare il degrado ambientale marino causato dall’abbandono o la dispersione in mare degli attrezzi da pesca, causa di un preoccupante degrado ambientale marino con forti ripercussioni sulla biodiversità e le risorse ittiche.

La scarsa biodegradabilità dei polimeri sintetici di cui sono composti gli attrezzi da pesca abbandonati o perduti prolunga la loro azione inquinante e l’attività di pesca fantasma indisturbata. Ma insieme agli attrezzi da pesca abbandonati o dispersi, il progetto si occuperà anche del recupero di quella grande quantità di rifiuti di origine antropica dispersa in mare. La ricchezza della biodiversità delle risorse ittiche e degli ecosistemi marini di tante località esige interventi e misure idonee a proteggere e ripristinare un’area strategica per il sistema economico.

Oltre a realizzare un’azione rigenerante dell’habitat marino, l’intervento punterà a sostenere l’immagine di un raggruppamento di operatori che mirerà a distinguersi per l’attenzione al mare e alla preservazione delle specie più a rischio, puntando infine, anche a indirizzare scelte di acquisto più consapevoli e responsabili da parte dei consumatori.