Da novembre altro aumento del pane ad Alcamo, il terzo in 14 mesi. Panificatori si spaccano

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Un lento ma in esorabile avvicinamento verso i 4 euro al chilo, prezzo col quale si vende il pane in diversi comuni del Trapanese. Dal primo novembre il pane ad Alcamo costerà tre euro e 60 al chilo. La metà il mezzo chilo ovvero la pezzatura più richiesta:  un euro e 80. La decisione è stata presa ieri sera nella riunione svoltasi alla Cna, durante la quale “è stato sottolineato che i panificatori alcamesi continuano a dimostrarsi i più parsimoniosi per venire incontro ai consumatori alle prese con difficoltà legate all’aumento soprattutto di luce e gas”.

Alla riunione presenti undici dei 22 titolari di panifici ad Alcamo. La metà dei panificatori non è d’accordo al nuovo aumento. Il prezzo del pane conosciuto per la buona qualità, sia quello a legna che elettrico, è rimasto fermo per quasi venti anni. Esattamente un anno fa il primo rincaro di dieci centesimi. Dal primo agosto scorso altro aumento di dieci centesimi, e adeso il nuovo rialzo a 3 euro e 60.

Il motivo principale è quello legato all’esorbitante incremento del prezzo di luce e gas,  così come per tutti i prodotti necessari a panificare: dalla farina al sesamo alla carta, quest’ultima aumentata di quasi il 50 per cento. In un anno, quindi, il quarto rincaro del pane ad Alcamo. Restano invariati i prezzi dei panini: 50 centesimi quello di cento grammi, così come i prezzi del pane fatto con i grani antichi: Russello, perciasacchi, tumminia, senatore Cappelli e biancolilla.