‘Cutrara’, ultime arringhe, sentenza martedì. Chieste condanne per 100 anni

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Crescono attesa e tensione a Castellammare del Golfo per la sentenza del processo ‘Cutrara’ che riguarderà gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Il pronunciamento del tribunale di Palermo, presieduto dal gip Annalisa Tesoriere, avrà per forza di cose conseguenze sull’immediato futuro della vita amministrativa del comune del Golfo. Fra coloro, infatti, che attendono la sentenza anche il sindaco in carica, Nicola Rizzo. Le ultime udienze sono dedicate alle arringhe difensive. Si sono via via succeduti a parlare, fra gli altri, gli avvocati Frazzitta, Leone, La Blasca, Cavarretta.

Si andrà avanti così anche per le udienze di venerdì prossimo e di martedì della prossima settimana. Proprio in quell’occasione, il 14 settembre, dopo l’intervento dell’ultimo iscritto in calendario l‘avvocato Vito Di Graziano, legale di Daniele La Sala, sarà il momento della sentenza. I pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì, al termine della requisitoria del 18 giugno scorso, hanno chiesto condanne per un totale complessivo di 100anni di carcere. Le richieste più alte per Salvatore Mercadante e Antonino Sabella, 20 anni, e 12 anni ciascuno per Camillo Domingo e Carlo Valenti.

Dieci anni e 8 mesi per La Sala, 10 anni per Francesco Stabile, 8 anni e 10 mesi per Maurizio Mulè, sei anni e 8 messi per il trapanese Francesco Virga, sei per il marsalese Diego Angileri, 4 anni e 6 mesi per l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani, Francesco Di Bono. Per il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, i pm hanno invece chiesto una condanna a due anni per favoreggiamento aggravato. La sentenza del 14 settembre potrebbe quindi ridisegnare l’immediato futuro per la vita amministrativa del comune castellammarese.