12.000 euro per dieci giorni di pulizia straordinaria della spiaggia di Alcamo Marina, come previsto dal contratto fra Comune e Roma Costruzioni, effettuata nell’ultima decina del mese di aprile. Da allora sono ancora presenti sulla sabbia i cumuli di canne che erano stati accatastati dagli operai in attesa di essere rimossi, selezionati secondo il codice dei rifiuti e conferiti in discarica.
Quando vennero raccolte le canne, l’ambientalista Massimo Fundarò aveva anche denunciato una pratica vietata dalle leggi, quella di bruciarle. Opera poi parzialmente smentita dalla ditta aggiudicatrice. L’appalto settennale prevede anche 80 giorni di pulizia ordinaria dell’arenile e dell’intero territorio di Alcamo Marina, nonché l’installazione di alcune isole ecologiche mobili.
Il lavoro nella frazione balneare è già cominciato ma dovrà essere portato a termine, per alcuni aspetti, in tempi brevi. Uno di questi aspetti è costituito proprio dai cumuli di canne rimasti sulla spiaggia che sono divenuti, per la loro perdurante presenza e per l’inciviltà dei soliti sporcaccioni, ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Da un paio di giorni si è visto all’opera un furgone che sta lavorando proprio in questo prelevando i cumuli e trasportando il tutto in alcuni cassoni.
Il lavoro, però, è alquanto lungo per gli ammassi sono presenti per alcuni chilometri, fino alla zona Aleccia. Le condizioni di pulizia della spiaggia, il cui avvio è stato reso noto a fine aprile dal Comune di Alcamo, sono quelle che sono. Bottiglie, plastiche, legni e canne sono, oltre che nei cumuli, anche sparpagliati lungo la sabbia. Fra l’altro l’appalto con il gestore del servizio prevede che la pulizia venga effettuata fino a cento metri dal mare, quindi fino a ridosso delle abitazioni e anche sulle dune. In quest’ultimo caso, ovviamente, non con le ruspe ma con piccoli attrezzi e con operai appiedati.