Un violento tentativo di rapina con aggressione di un panettiere in via Francesco Crispi ad Alcamo. Per la vicenda, avvenuta il 29 gennaio del 2021, è stato adesso condannato un albanese di 36 anni, residente ad Alcamo e con precedenti, a quattro anni in continuazione di pena, e al pagamento di una multa da 1500 euro e delle spese processuali. Questa la sentenza di primo grado ai danni dell’uomo accusato di aggressione tentata rapina. Il tentativo di rubare l’autovettura, secondo il tribunale di trapani, effettivamente ci fu ma la rottura della chiave, inserita nel blocchetto, lo fece desistere e quindi si diede alla fuga. per gli stessi fatti è stato invece assolto ‘per non avere commesso il fatto’, un alcamese di 45 anni, G.A. le iniziali, difeso dall’avvocato Antonino Gucciardo.
Il povero panettiere venne aggredito con inaudita violenza. Dapprima l’alcamese, in periodo di restrizioni COVID, chiese se l’esercente, che si trovava all’interno della sua autovettura, nei pressi del panificio, avesse modo di fargli accendere una sigaretta. Poi l’immediato arrivo dell’albanese, XLP le iniziali, che avrebbe sferrato un violento pugno al volto della vittima, afferrato per il giubbotto e tirato fuori dall’abitacolo. Poi non contento lo avrebbe scaraventato a terra colpendolo ripetutamente con calci e pugni. Poi provava ad allontanarsi ma tornava sul posto per colpire ancora il panettiere riverso a terra e per provare, invano, a portargli via l’autovettura. Le urla del panettiere, all’epoca dei fatti 77enne e qualche tempo dopo deceduto per altre cause, hanno poi fatto correre in suo soccorso un dipendete del panificio che abitava nei pressi e che si stava recando al lavoro per avviare le attività di panificazione. All’albanese residente ad Alcamo il tribunale di Trapani, presieduto da Enzo Agate, aveva derubricato il reato contestato da rapina a tentata rapina, fermo restando le accuse per la violenta e cruenta aggressione. L’uomo è stato quindi condannato mentre l’alcamese 45enne è stato assolto con formula piena per non avere preso parte ai reati contestati.