Crollano alberi, calcinacci e balconi. Centri storici sempre più a rischio

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A Castellammare del Golfo alberi, cornicioni e baconi cadono a pezzi. In corso Garibaldi il crollo di alcune parti di una vecchia casa ha causato seri danni a un’autovettura parcheggiata. Situazioni simili anche in via Marconi e in via Enrico Toti dove è crollato quasi interamente un balcone senza per fortuna colpire i passanti. Tante zone del centro storico castellammarese crollano a pezzi facendo da contraltare a quelle altre antiche abitazioni rimesse invece a nuovo e utilizzate spesso come B and B o case-vacanze. L’incuria e il maltempo hanno anche causato il crollo di grossi alberi. Il 23 novembre scorso era collassato al suolo un secolare ficus simbolo di villa Margherita. Adesso è toccato ad un albero dell’aiuola dinanzi Villa Olivia.

Alla luce di questi ultimi episodi, spesso causati dalle intemperie, l’associazione di protezione civile Anopas ha incentivato i controlli avviando un meticoloso monitoraggio, in queste ore di allerta meteo, su tutto il territorio di Castellammare del Golfo. I problemi alla pubblica incolumità causati da fatiscenti palazzine dei centri storici, per non parlare di decoro e immagine delle città, non riguardano soltanto la cittadina del Golfo ma quasi tutti i comuni siciliani.  Si tratta ovviamente di immobili privati che, con il tempo, divengono catapecchie. Spesso gli eredi dei proprietari non sono interessati ad entrarne in possesso o vivono in altri luoghi perché emigrati per lavoro. Così si verificano i crolli e di conseguenza si transennano parcheggi e strade. I comuni dovrebbero intimare ai proprietari di intervenire ma spesso, questi ultimi, fanno orecchie da mercanti. La legge prevede che le amministrazioni comunali possono sostituirsi ai privati fare i lavori e poi inviare il conto delle spese ai proprietari. Di questi tempi, però, le casse comunali sono sempre più asfittiche e allora i sindaci, in quanto tutori dell’incolumità pubblica, firmano le ordinanze di chiusura al transito totale o parziale nelle zone dove insistono le abitazioni fatiscenti e a rischio crolli.  Ecco che le iniziative di vendere le case a pochi euro, già avviate in altri comuni (Calatafimi, Salemi e adesso Gibellina), assumono un ruolo determinante per recuperare sicurezza pubblica e decoro.