Crimini informatici, accordo tra Enti locali e polizia postale contro il fenomeno

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Digital cybersecurity and network protection concept. Virtual locking mechanism to access shared resources. Interactive virtual control screen with padlock. Businessman working at laptop on background

La pericolosità dei social è ormai quotidianamente sottolineata su giornali e Tv. Ora arriva un protocollo per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto, nella loro complessità, i sistemi informativi “critici” ritenuti essenziali per le funzioni dell’Anci e degli Enti locali che rappresenta è stato siglato, a Palermo, tra la Polizia e l’Associazione dei comuni siciliani.

Con l’accordo, che fa parte del più ampio “Progetto pro-c2si”- Progetto per la Cyber sicurezza dei comuni italiani, le parti si impegnano ad adottare procedure di intervento e di scambio di informazioni per la tutela delle infrastrutture digitali e delle banche dati gestite dai Comuni, ma anche l’erogazione di formazione dedicata ai tecnici e ai dirigenti delle amministrazioni locali, che potranno così organizzare e progettare i servizi per i cittadini in maniera più sicura e resiliente.

Le Amministrazioni locali, è scritto in una nota, si trovano ad affrontare l’evoluzione normativa per il corretto sviluppo economico e sociale del Paese in cui operano e l’adozione di misure di sicurezza adeguate per i propri sistemi informativi per prevenire i reati commessi attraverso la rete. In tale ambito, prosegue il documento, “la convenzione si ispira al principio di buona amministrazione e collaborazione tra istituzioni, al fine di assicurare in via sinergica ed efficiente le risorse del Sistema Paese a vantaggio dell’intera collettività”.

La Polizia svolge già da tempo, in via esclusiva, tramite il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche del servizio Polizia postale e delle comunicazioni di Roma, una rilevante attività di prevenzione e repressione dei crimini informatici di varia natura.