Crack, cocaina ed eroina a Sappusi. Arresti e sequestro di 50.000 euro. Pusher con RdC

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MARSALA – Avrebbero gestito lo spaccio di droga a Sappusi, popolare quartiere di Marsala, vendendo non soltanto eroina e cocaina ma anche crack.  A guidare gli illeciti affari duna donna mentre altre due sarebbero state le braccia dell’organizzazione. Anche due palermitani tra le undici persone arrestate questa mattina dai carabinieri nell’ambito dell’operazione Virgilio e accusate di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali. 50.000 euro sequestrati in banconote di vario taglio. Dalla banda, composta per la quasi totalità da percettori del reddito di cittadinanza, si sarebbe fornita pure una giovane morta per overdose nell’ottobre del 2021. Una tragedia poi seguita dal suicidio del suo compagno che non avrebbe retto alla drammatica perdita.

Arrestati quindi i palermitani Giuseppe Caruso (34) e Antonino La Mattina (22) ma anche i marsalesi Arianna Torre (42), Giovanni Parrinello (41), Pietro Lombardo (21), Alessia e Gisella Angileri (21 e 37 anni), Alessio Cristopher Pantaleo (34), Andrea Nizza (35), Massimo Licari (48) e Vito Alessio Allegra (21). Al blitz di questa mattina hanno preso parte un centinaio di carabinieri appartenenti alla Compagnia di Marsala, allo Squadrone eliportato cacciatori di Sicilia, al Nucleo cinofili di Palermo Villagrazia e al 12° Reggimento Sicilia che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal tribunale di Marsala. Per tutti e undici il gip ha disposto la misura cautelare del carcere, mentre ad altri tre indagati sono stato applicate misure meno restrittive.

L’attività di indagine sullo spaccio a Sappusi è stata avviata nel 2019 e sarebbe servita a fare luce su alcuni episodi di estorsione e aggressione ma anche su un sequestro di persona per recuperare un credito. Secondo quanto ricostruito gli spacciatori si sarebbero approvvigionati tramite corrieri che utilizzavano i pullman di linea per importare la droga, spesso “tagliata grossolanamente” e spacciata all’interno delle abitazioni degli indagati. Tali abitazioni – spiegano dal comando provinciale carabinieri di Trapani – erano protette da sistemi di videosorveglianza per verificare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine”.

Un vero e proprio market della droga operativo 24 ore su 24, garantito anche grazie alla collaborazione di alcuni prestanome che avrebbero messo a disposizione carte prepagate e conti correnti sui quali far confluire i soldi dei clienti da girare poi in contanti agli indagati.