Il Covid è praticamente scomparso in Sicilia. Lo confermano i dati dell’ultima settimana. Netto calo, infatti, delle nuove infezioni da Covid-19; un dato in linea con la tendenza nel territorio nazionale. I soggetti risultati positivi ai test, secondo i dati forniti dal bollettino settimanale redatto dal Dasoe, il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute, sono stati 589, con un calo del 27,00% rispetto all’ultima settimana di aprile e con un’incidenza di 12 casi ogni 100 mila abitanti.
Il tasso maggiore di nuovi positivi riportati si è registrato nelle province di Enna (18/100.000 abitanti), Ragusa (16/100.000) e Palermo (15/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 80 e gli 89 anni, tra i 70 e i 79 e quella degli over 90. L’OMS, l’organizzazione mondiale della salute, ha già decretato da qualche giorno la fine dell’emergenza pandemica anche se il virus continua ad avere nuove mutazioni. Sembrano lontani, quasi un sogno, quei mesi del 2020 in cui fummo costretti a rimanere chiusi in casa per alcuni mesi durante l’indimenticabile lock-down.
I primi casi in provincia di Trapani si registrarono a Marsala e ad Alcamo e colpirono un insegnante di matematica delle scuole superiori e un funzionario dell’ASP, nonché ex deputato regionale, Franco Regina. Tutti e due se la cavarono ma il secondo affrontò un vero e proprio lunghissimo calvario rimanendo, per settimane, fra la vita e la morte in terapia intensiva. Dopo circa due mesi si negativizzò e cominciò una difficile ripresa.
Adesso sta bene ma Regina, alla luce di quell’esperienza, si fece promotore di un’iniziativa, assieme all’amico e medico Luca Scalisi. Necessario far nascere dei centri di assistenza post-covid multi-disciplinari. Ambulatori unici per evitare agli ex ammalati di dover girovagare in lungo e in largo ma anche per contrastare gli strascichi di quelle prime infezioni che risultarono pesantissime.
