Coronavirus, Regina guarito racconta la sua odissea

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Ha iniziato a vedere la luce e ormai è quasi uscito dal tunnel riuscendo a sconfiggere il coronavirus. Resta ancora ricoverato al reparto Covid 19 dell’ospedale Sant’Antonio di Trapani e ieri ha tirato un ulteriore sospiro di sollievo, che fa tanto morale, perché i famigliari sono risultati negativi all’ennesimo tampone. Lui è l’alcamese Franco Regina, 56 anni, il prossimo 25 aprile, funzionario dell’Asp di Trapani, ma noto personaggio pubblico, e non solo ad Alcamo,per la sua attività politica. E’ stato deputato regionale dell’Udc nella 14^ legislatura e segretario della Sesta commissione sanità e affari sociali dell’Ars. Franco Regina appartiene ad una numerosa e nota famiglia alcamese. E’ nipote del compiano monsignor Vincenzo Regina, per quasi 45 anni arciprete della chiesa Madre ed autore di decine di prestigiose pubblicazioni della storia dell’arte e non solo. Franco Regina si è sempre speso non solo nel suo lavoro, in qualità di funzionario dell’Asp, ma anche a favore delle persone e della città di Alcamo. E’ un personaggio noto ed è stato il primo ad Alcamo a contrarre questa malattia. “Ho iniziato ad accusare disturbi nei primi giorni di marzo- racconta Franco Regina-. Sono stato ricoverato all’ospedale di Trapani il 10 marzo nel reparto Covid 19 del Sant’Antonio Abate e precisamente in rianimazione da dove sono uscito il primo aprile. Non so dove ho potuto contrarre il e auguro a tutti di guarire sperando che la pandemia possa essere al più presto debellata”. Ora Franco Regina, col quale abbiamo parlato ieri telefonicamente, si trova ricoverato, sempre al Sant’Antonio, dove lentamente sta recuperando le forze. “Mi corre l’obbligo – dice Franco Regina – di ringraziare tutto il personale sanitario, veri angeli custodi. dal direttore generale Fabio Damiani al direttore sanitario, ai medici, infermieri, i quali con grande spirito di abnegazione si impegnano quotidianamente e mettono in campo tutte le loro capacità professionali per portare aiuto agli ammalati contagiati da questo virus. Oltre al personale sanitario, che lavora a tempo indeterminato, c’è poi l’esercito dei precari del servizio sanità che svolgono un lavoro eccezionale non solo nell’assistenza ma anche spesso fanno da supporto psicologico con una frase di incoraggiamento e con una parola di conforto. Questi stessi precari da tempo non possono vedere i propri famigliari perché finito il turno di lavoro, debbono stare in quarantena, lontani dagli affetti più cari. Da ex deputato regionale, ma soprattutto da semplice cittadino lancio un appello forte al governatore Nello Musumeci affinché si rivolga al premier Giuseppe Conte per ottenere una deroga alle norme vigenti sulla stabilizzazione per potere assumere a tempo indeterminato tutti i precari della sanità in Sicilia che prestano la loro opera nei reparti Covid. Meritano tutto il nostro riconoscimento. Io intanto spero che al più presto possa tornare nella mia Alcamo. Ringrazio tutti coloro che hanno espresso solidarietà e vicinanza a me ai miei famigliari”. Franco Regina potrà far ritorno presto a casa.

Due infermieri del reparto Covid del Sant’Antonio Abate