Condannato a Trapani recordman di furti sulle auto

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Forse è destinato ad occupare un posto nel libro dei primati. Avrebbe compiuto, secondo l’accusa più di 50 furti. La sua specializzazione aprire macchine in sosta e portare via quanto trovava sui sedili, Avrebbe agito in vari punti della città di Trapani e sono 53 gli episodi contestati. Ad individuarlo gli agenti della squadra mobile che si sono subito messi sulle sue tracce dopo avere ricevuto numerose denunce.

Il presunto autore di questa raffica di furti sarebbe un uomo di 35 anni, Giuseppe Di Bella, individuato anche grazie alle video camere. Ha scelto il rito abbreviato per avere uno sconto di pena. Il giudice monocratico del tribunale di Trapani Lucia Fontana ha condannato Giuseppe Di Bella a quattro anni e cinque mesi. Il pubblico ministero, invece, aveva richiesto nove anni che con l’abbreviato sarebbero diventati sei. Era stato arrestato, lo scorso mese di febbraio, dagli agenti della Squadra mobile in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

Ad incastrarlo le immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza. A nulla sono serviti, gli accorgimenti adottati da Giuseppe Di Bella per non farsi scoprire durante i “colpi”. Nella sua abitazione, nel corso di una perquisizione, i poliziotti avrebbero rinvenuto documenti, carte di credito, attrezzature ginniche, orologi, occhiali e indumenti vari. Ossia la refurtiva. Al processo contro Giuseppe Di Bella, a costituirsi parte civile è stato soltanto un carabiniere – assistito dall’avvocato Fabio Sammartano – anche lui vittima del “topo d’auto”. L’imputato, invece, era difeso dall’avvocato Gabriella Giacalone. Il Di Bella dovrà anche risarcire diverse vittime di furti e pagare le spese giudiziarie.