6 anni e 8 mesi alla madre di Borgetto che costringeva la figlia quindicenne a prostituirsi. Quattro anni all’altra figlia ventenne, complice della madre. Assolto invece il compagno di quest’ultima che era accusato di aver incentivato il giro di prostituzione e partecipato attivamente agli illeciti affari. Gli indagati hanno scelto il rito abbreviato. Il gup ha anche ammesso due patteggiamenti per altrettanti clienti della compravendita sessuale. Un altro uomo ha invece scelto il rito ordinario.
Le indagini sulla turpe vicenda svoltasi a Borgetto in un quadro di degrado sociale e di povertà portarono agli arresti nel settembre dello scorso anno per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, nonché di atti sessuali con minore. Le misure vennero eseguite anche in provincia di Agrigento dove raggiunsero a Menfi uno dei clienti. Madre e figlia, stando alla ricostruzione dei fatti dei carabinieri, si prostituivano anche per recuperare denaro per acquistare generi alimentari e di prima necessità.
E costringevano la figlia quindicenne a vendere il suo corpo. L’indagine era scattata nell’agosto 2021 e fu portata avanti fino al febbraio del 2022 con l’ausilio di intercettazioni telefoniche. Madre e figlia, secondo le indagini, avrebbero avuto l’appoggio di coloro che, dopo aver consumato atti sessuali con le donne, si sarebbero adoperati per organizzare incontri e procacciare loro altri “clienti”, non soltanto a Borgetto e Partinico ma anche nell’agrigentino.
La vicenda riporta alla memoria un’altra storia ancora più turpe e scoperta sempre dai carabinieri della compagnia partinicese. Quella che nel febbraio del 2018 portò all’arresto di 4 persone, fra Balestrate e Trappeto, dopo che un anziano venne scoperto in auto, in un luogo appartato di campagna, con una bambina di appena 10 anni. Anche qui ad organizzare e gestire gli incontri sarebbe stata la madre della piccola che incassava tra i 5 ed i 25 euro per ogni prestazione.
