Partinico, Comune: telefono e luce, costi esorbitanti

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Telefono ed impianti di illuminazione pubblica, un vero salasso per il Comune di Partinico. E di conseguenza per i cittadini perché, alla tirata dei conti, è sulle loro spalle che si riversano i costi di gestione dell’ente municipale. Si scopre così che sulla testa di ogni partinicese gravita una vera e propria spada di Damocle: ciascuno di loro è “debitore” in media di qualcosa come 40 euro per coprire i costi delle bollette telefoniche e delle spese di illuminazione pubblica di tutti gli edifici comunali, quindi non solo quelli municipali veri e propri ma anche delle scuole materne, elementari e medie. Detta così questa cifra potrebbe anche indurre in inganno per il semplice fatto che stiamo parlando della ripartizione media su tutta la popolazione, bambini e neonati compresi. Ma se questa suddivisione si fa per il numero di famiglie che risultano residenti, secondo l’ultimo censimento Istat del 2012 sono 11 mila e 800, questa cifra sale a ben 114 euro. In parole povere ogni famiglia partinicese ogni anno si ritrova sul groppone questi costi da dovere sostenere per sostentare ovviamente l’ente locale nelle sue funzioni, dal momento che si tratta di spese necessarie per il funzionamento degli uffici. Senza contare il resto della tassazione che è già una bella batosta: in base all’ultimo bilancio approvato dal Comune l’Imu sulla seconda casa è rimasta inchiodata al 10,4 per mille, l’Irpef allo 0,8, picchi massimi consentiti dalla legge. Per non parlare della Tarsu, la tariffa sui rifiuti solidi urbani, rincarata del 30 per cento. Solo i servizi a domanda individuale hanno resistito alla mannaia degli aumenti: le tariffe di refezione scolastica, asilo nido e casa di riposo sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno. Ritornano ai costi sostenuti per telefoni e illuminazione pubblica, si scopre che la previsione di spesa per quest’anno è pari a un milione e 350 mila euro secondo quanto rendicontato dal Settore Economico-finanziario dell’ente e riportato nero su bianco in un’apposita determina. Previsione che è fatta sulla scorta dei costi medi sostenuti per queste specifiche voci negli anni precedenti. La voce più pesante è senza dubbio quella del consumo di energia elettrica per la pubblica illuminazione: si spendono ben 902 mila euro. Gli altri 450 mila euro all’incirca, quindi, sono da addebitare alle spese di bollette per consumo di energia elettrica, gas per riscaldamento e telefoniche nei vari uffici di proprietà del Comune e nelle scuole di pertinenza. Su queste bollette pesa indubbiamente il fatto che ci sono utenze allacciate con vecchi contratti dalle tariffe esorbitanti e non certo paragonabili a quelle attuali molto più convenienti: “Ho dato una ben precisa direttiva ai Settore Patrimonio ed Economico-finanziario – precisa l’assessore al Bilancio, Giovanni Pantaleo – affinchè verifichino questi vecchi contratti. A breve avremo un quadro chiaro della situazione per capire come e dove intervenire”. Numeri che ovviamente non aiutano per nulla rispetto alla già difficile situazione finanziaria dell’ente municipale, additato dalla Corte dei Conti recentemente per una gestione finanziaria che dà più ombre che luci. Da considerare però che il Comune proprio in questi ultimi tempi ha cercato di tappare qualche falla, come nel caso del riconoscimento di una raffica di debiti fuori bilancio.

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