Un piccolo paesino con poco più di 4.000 abitanti ma da sempre roccaforte mafiosa e punto di collegamento con Cosa Nostra newyorkese. Torretta è quindi finita al centro di una nuova e vasta operazione antimafia messa a segno dalla DIA della procura di Palermo che ha delegato i carabinieri per l’esecuzione di undici ordini di custodia cautelare, 9 in carcere, uno ai domiciliari e un altro con obbligo di dimora. Tutti gli indagati sono ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento personale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
La famiglia di Torretta in passato si era anche distinta per il ruolo di garante per il rientro in Italia dei cosiddetti “scappati”, la fazione sconfitta e osteggiata dai corleonesi di Totò Riina al termine della seconda guerra di mafia. La complessa attività investigativa dell’operazione Crystal Tower ha adesso rivelato un quadro completo della locale realtà mafiosa, caratterizzata da una costante, sebbene incruenta, conflittualità interna nell’ambito della quale sono emersi soggetti appartenenti a fazioni storicamente slegate fra loro.
Sono stati quindi arrestati Raffaele e Lorenzino Di Maggio, Ignazio e Giovanni Mannino, Filippo Gambino, Calogero Badalamenti, Francesco Puglisi, Natale Puglisi di 63 anni e Natale Puglisi di 55, Calogero Caruso.
