Un protocollo tra prefettura e ANAS per assicurare legalità alla realizzazione della ‘Variante Alcamo’ e alzare barricate contro eventuali infiltrazioni, nel cantiere e nell’appalto, della criminalità organizzata. È stato sottoscritto ieri a Trapani, presso il palazzo de governo, dal prefetto Daniela Lupo e da Pietro Russo, responsabile accordi di sicurezza di Anas, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine. La prima idea dell’opera da 33 milioni di euro, determinante per decongestionare il traffico in entrata e in uscita da Alcamo, risale a circa 17 anni fa. Un iter lunghissimo che soltanto nel luglio scorso portò all’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione del collegamento fra due strade statali, la 113 e la 119. Sono trascorsi altri sei mesi e tutto è ancora fermo per la mancanza di un paio di adempimenti sui luoghi degli interventi che, probabilmente, cominceranno a marzo. Ben vengano i protocolli a tutela della legalità ma siamo certi che diciassette anni per avviare un’opera pubblica rappresentino qualcosa di legale o, almeno, di comprensibile?
