C/mmare, furti di rame a raffica nel cimitero

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) – I ladri di rame non si fermano neanche di fronte a luoghi sacri come possono essere i cimiteri. E’ già successo ad Alcamo, così come nei comuni dell’hinterland del palermitano tra cui Partinico, Borgetto e Montelepre: ora è toccato al camposanto di Castellammare del Golfo essere vittima di una raffica di furti di rame. “E’ inaccettabile che non si rispettino ed onorino i morti. I furti all’interno del cimitero comunale sono deplorevoli anche e soprattutto perché vìolano la sacralità del luogo oltre ad arrecare danno al patrimonio comune e privato” è quanto afferma il sindaco Marzio Bresciani dopo i furti che hanno interessato oggetti di rame all’interno del cimitero castellammarese. Ad essere portati via un centinaio di vasi di rame. Nel luogo del riposo eterno, i ladri, evidentemente per nulla turbati dalla sacralità del camposanto, hanno fatto razzia di vasi portafiori in rame scaraventandone in terra il contenuto, spogliando quindi i loculi di fiori e decoro. Lo squallido furto è stato scoperto dopo un sopralluogo del dirigente dei Lavori pubblici dell’ufficio tecnico comunale, Simone Cusumano, che ha immediatamente segnalato il fatto. L’amministrazione comunale ha sporto denuncia ai carabinieri. Secondo una prima stima dell’ufficio tecnico, dal cimitero sarebbero state asportate un centinaio di fioriere in rame nei porticati che vanno dalla sezione uno alla dodici. Vasi strappati dalle tombe, fiori gettati per terra e calpestati per rubare l’oro rosso, com’è definito il rame, che abbelliva le sepolture. Precedentemente erano già state rubate le parti interne delle fioriere, sempre in rame, utilizzate per mettere l’acqua ai fiori . “Il furto di rame è un reato certamente da condannare – ribadisce il sindaco Marzio Bresciani – ma ciò che sconcerta è la violazione della sacralità del luogo. Razziare sulle tombe dei defunti è un oltraggio intollerabile”. Il rame è diventato un metallo prezioso ed anche molto costoso sul mercato. Nell’ultimo quinquennio le quotazioni del rame sono quintuplicate e da qui praticamente è partita la corsa all’oro rosso. Non è la prima volta che il Golfo di Castellammare viene preso di mira dai ladri di rame: altre volte simili furti si sono verificati ai danni anche delle civili abitazioni, da cui vengono asportati i tubi di scolo.