C/mmare del Golfo: altre due tartarughe trovate morte

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CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Altre due tartarughe trovate spiaggiate e senza vita in un tratto di arenile di Castellammare del Golfo. Sale pericolosamente a 5 adesso il bilancio delle testuggini trovate soltanto nell’ultimo mese nel tratto di costa compreso tra Alcamo e Castellammare. Ieri la scoperta fatta dal Wwf che ha fotografato e quindi censito le due tartarughe della specie Caretta Caretta. Una di queste è stata trovata con addosso un bracciolo, vale a dire la lenza che si usa per la pesca con il palamito, quindi sicuramente vittima del pescatore di frodo di turno. L’altra tartaruga invece non aveva esternamente alcun segno, quindi resta un mistero il motivo del decesso. L’ultima tartaruga senza vita fu ritrovata ancora lungo la costa castellammarese, per l’esattezza nella spiaggia di Cala Mazzo di Sciacca, in prossimità della Riserva dello Zingaro. Anche in quel caso fu trovato conficcato nella testa l’amo con il bracciolo di palamito, un particolare sistema di pesca che si effettua al largo con una lenza lasciata a fior d’acqua lunga all’incirca un chilometro a cui sono attaccati in serie tanti ami. In precedenza le altre due tartarughe morte furono invece rivenute ad Alcamo marina. Si presume che la maggior parte di queste decessi sia causato per l’appunto dai pescatori di frodo che frequentano il Golfo di Castellammare, fenomeno che si sta ingigantendo a macchia d’olio nel territorio circostante. A preoccupare è che in pochi giorni siano già cinque i ritrovamenti di tartarughe senza vita. Segno evidente che questa specie di tartarughe rischia davvero l’estinzione a causa non soltanto dei pescatori di frodo ma anche dell’inquinamento. Non è infatti escluso che l’abbandono di alcuni rifiuti possa creare soffocamento in questi animali marini che accidentalmente possono ingurgitare sacchetti di plastica o altro, morendo soffocati. La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è una specie carnivora e gli individui attraversano nel corso della vita due diverse fasi ecologiche: all’inizio frequentano la zona superficiale del mare aperto e successivamente si spostano in fondali bassi. Si presume che ad Alcamo ci possano essere nei pressi della costa delle sacche di ripopolamento di questa specie che rischiano però di rimanere vittima per l’appunto dell’inquinamento dovuto ad abbandono di rifiuti e della pesca di frodo. Tra l’alto proprio la Caretta caretta è una specie di tartaruga marina che è in estinzione. Secondo gli esperti sono minacciate dall’inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione, dalle collissioni con le imbarcazioni, e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca.

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